Rifiuti. No alla discarica di Strongoli, Comitato incassa sostegno agricoltori
Continua la mobilitazione del Comitato per la salvaguardia del territorio di Strongoli. Numerose le iniziative e gli incontri registrati nelle ultime settimane. Il caldo e le ferie ferragostane non hanno fermato gli aderenti che hanno continuano a sostenere il “no” deciso alla costruzione di un impianto di riciclaggio dei rifiuti e soprattutto il “no” alla proposta “la cittadella del recupero” presentato dall’azienda Ostro all’amministrazione comunale.
Una pagina facebook, intanto, è stata creata per offrire informazioni ed aggiornare i simpatizzanti che hanno già aderito all’iniziativa e diversi sono anche gli appuntamenti previsti in agenda dal Comitato che ha deciso di incontrare ufficialmente i rappresentanti delle associazioni agricole del territorio.
L’invito è stato accolto dalla Coldiretti, con il segretario di zona Tonino Bompignano, dalla Cia, Confederazione Italiana Agricoltura, con Salvatore Codispoti, e le Acli Terra con Michele Rodi. Un incontro ritenuto dai partecipanti “proficuo e costruttivo” e che si arricchirà di nuovi spunti anche dopo aver coinvolto le rispettive confederazioni regionali e nazionali.
Nel frattempo si è appreso che il segretario di zona Bompignano ha già informato il responsabile nazionale ambiente della Coldiretti sulla proposta avanzata dalla Ostro per il progetto della cittadella del recupero “affinché - spiega lo stesso Bompignano - si esprima con un parere; sottolineo – aggiunge - che nella Regione Calabria c’è già una delibera che è chiara, non si possono costruire nuove discariche e sottrarre terreni agricoli da destinare ad altri scopi”.
Dello stesso avviso anche Salvatore Codispoti, rappresentane della Cia, che ha informato il Comitato su un importante del Psr: “il Piano di Sviluppo Rurale della Calabria 2014-2020, sin dalla fase di stesura – ricorda - ha previsto una tutela e misure agro ambientali ed in particolare all’Agricoltura biologica, condivisa con tutte le associazioni di categoria nazionali, inoltre l’inserimento di alcune norme che vietano categoricamente l’utilizzo di suolo agricolo per nuove costruzione di strutture, definite Sau; purtroppo in passato il vecchio Psr regionale ha sottratto suolo all’agricoltura; ragion per cui, per principio, le organizzazioni del settore agricolo non sono favorevoli alla costruzione di queste discariche che deturpano i marchi di eccellenza, fanno male al Doc, Dop, all’Igt, all’olio di Calabria, all’ortofrutta”.
Michele Rodi, delle Acli Terra, ha fatto presente di aver richiesto all’amministrazione comunale di Strongoli di visionare il progetto esecutivo della “cittadella del recupero”, sottolineando che “nell’area dove si presume debba nascere l’impianto di rifiuti, in questi ultimi anni, ha registrato un incremento delle aziende certificate Bio, ed un incremento della produzione e trasformazione del prodotto in terza gamma”, vale a dire di “prodotti che troviamo quotidianamente sugli scaffali; terreni dove nasce la tonda di Strongoli, una varietà di ulivo pregiato, famoso in tutto il mondo. la Tonda di Strongoli è sempre stata considerata dagli studiosi del settore olivicolo una coltura eccellente”.
Rodi, Codispoti e Bompignano nell’ambito del loro intervento hanno preso spunto proprio dal Psr della Calabria per ribadire che esiste già un “no” sostenibile e che lo si estrapola all’interno del piano strategico rurale della Calabria che “favorisce la difesa delle acque e del suolo, diffonde tecniche di coltivazione biologica ed integrata e tutela l’ambiente conservandone la biodiversità”. Infatti “Strongoli – ha ricordato Tonino Bompignano - è una delle poche realtà che dispone di aree per la disponibilità idrica che sta venendo meno in altri luoghi, e che può produrre agricoltura d’eccellenza”.
Codispoti ha poi concluso “le statistiche nazionali parlano di un aumento dei livelli occupazionali nell’agricoltura; e sulla base di quanto presentato nella “cittadella del recupero” l’impianto di discarica non aumenterà l’occupazione”.
Le tre sigle di rappresentanza dell’agricoltura, in attesa di coinvolgere ed informare le loro confederazioni regionali e nazionali per l’adesione al Comitato di Strongoli, sulle basi dei dati e norme disponibili, hanno comunque ribadito il loro “no” per la nascita di un impianto di rifiuti nel territorio.
A conclusione dell’incontro il Comitato ha informato i presenti del sostegno ricevuto da altri comitati regionali e nazionali, venuti a conoscenza della protesta, e legati dalla stessa passione: la tutela del territorio, delle aree rurali, in difesa del tessuto economico e sociale. Un legame che gettato le basi ufficiali per la creazione di una rete.