Denob’art. Al de Nobili di Catanzaro studenti riscoprono i cineasti calabresi
Gli studenti dell’Istituto “De Nobili” di Catanzaro hanno avuto l’opportunità di riscoprire la figura e l’opera dei più importanti cineasti calabresi nell’arco della settimana del cinema prevista nell’ambito del progetto “Denob’art”, sostenuto dal Mibact in collaborazione con il Miur.
Nella giornata di ieri, accolti dalla dirigente scolastica Susanna Mustari, il presidente della Cineteca della Calabria Eugenio Attanasio e Luigi La Rosa, direttore del Teatro di Calabria Aroldo Tieri, hanno discusso insieme ai ragazzi del legame tra Corrado Alvaro, il cinema ed il teatro.
“La riscoperta del suo profilo di professionista del cinema – ha detto Attanasio - ci restituisce un autore in parte diverso da quello letterario, legato alla concezione dolorosa dell'esistere che è della plebe calabrese. Nel mondo della scrittura cinematografica Alvaro si cimenta con i diversi generi; il film storico, quello di ispirazione letteraria, il melò, mostrando una sicura vocazione per il dramma rusticano”.
“L'autore con cui consolidò una collaborazione più stretta e continuativa – ha aggiunto - è Giuseppe De Santis, per il quale Alvaro scrisse alcuni dei suoi film di maggiore successo come "Caccia Tragica" e soprattutto "Riso Amaro", la sua opera di maggiore popolarità”.
La Rosa ha ricordato il grande contributo che Alvaro offrì alla riscoperta delle radici del teatro classico in qualità di critico e di autore della celebre tragedia “Lunga notte di Medea”: “Alvaro concepiva il teatro con lo stesso spirito dei greci – ha commentato – e come strumento mirato a riscoprire la dimensione universale dell’uomo. Nella sua opera emerge l’importanza del recupero del mito e della tradizione attraverso la complessa figura femminile di Medea”.
Il programma delle attività è proseguito oggi con un omaggio al cinema di Vittorio De Seta e ai suoi celebri documentari realizzati negli anni ’50 tra Calabria e Sicilia.
A dibattere con i ragazzi, insieme a Attanasio, è stato anche Giovanni Scarfò, direttore della Cineteca della Calabria, che ha così evidenziato il valore dell’opera di De Seta: “Da 20 anni proiettiamo i suoi lavori – ha detto – ad un pubblico sempre diverso e variegato. Vedere oggi i suoi documentari significa riscoprire quel mondo legato ai mestieri e alle tradizioni di un tempo che oggi sembra perduto, ma è solo sommerso. Anche dal punto di vista espressivo, i suoi film furono una rivoluzione per l’epoca grazie all’utilizzo del colore e del cinemascope prima in voga solo nei western o nei peplum”.
La settimana proseguirà oggi, venerdì 22 settembre, con il cinema di Luigi Di Gianni: alle 10 la visione dei documentari “Tempo di raccolta / Magia lucana / Donne di Bagnara / Nascita e morte nel meridione / Grazia e numeri”, alle 18 seguirà il lungometraggio “Carlo Gesualdo da Venosa”. Si chiuderà sabato 23 settembre con il cinema contemporaneo calabrese: alle ore 10 “Le quattro volte” di Michelangelo Frammartino, alle ore 18 “Anime nere” di Francesco Munzi. Le porte della scuola De Nobili in via Piave rimarranno aperte al pubblico dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18.