Lodari replica a Pirillo: “Non capisco gli attacchi a Musi”
“Non vorrei che, leggendo questa mia nota, qualcuno pensasse che tra me e il collega Bernardo Cirillo, ci sia qualcosa di personale. Il fatto è che non è possibile non rispondere a quanto letto oggi sul giornale e che non si può far finta di niente. Devo, perciò, intervenire in questo dibattito politico che mi vede su posizioni molto distanti rispetto a quelle del capogruppo del Pd. Infatti mi sorprende sempre di più la linea che quest’ultimo sta seguendo, sferrando attacchi gratuiti al commissario del partito, Adriano Musi, soltanto perché ha deciso di fare chiarezza nel partito. In cui, francamente, la situazione si era ormai deteriorata. Ciò che mi stupisce di più è che Cirillo non accetta che i candidati siano “calati dall’alto”, invocando le “primarie”. Ma come dovrebbero essere gestite queste consultazioni: come le precedenti? Vorrei capire, inoltre, come sono stati indicati gli assessori che compongono la Giunta, conoscere quale organo ha definito i componenti delle “partecipate”. Ricordo, poi, al mio collega che anche quando svolgevo il ruolo di capogruppo, l’allora commissario del Pd non mi ha mai consultato, né sul metodo, né sui nomi che dovevano rappresentare il partito. Quel metodo era democratico, vero? Oggi, solo perché forse il commissario – nominato dalla Direzione nazionale all’unanimità su indicazione del segretario Bersani – non ascolta i consigli di qualcuno che vorrebbe altri “compagni” di cordata per ricoprire certi “posti al sole”, Musi non va bene. Personalmente continuo a sostenere che quest’ultimo ha fatto benissimo a nominare Pasquale Mancuso, uomo di grande spessore politico, culturale e amministrativo, alla carica di commissario provinciale. Senza voler ritornare sulla mia defenestrazione di capogruppo, vorrei chiedere però a Cirillo se la sua elezione, in quel ruolo, è nata spontaneamente o decisa in qualche casa privata di qualche pseudo leader che ancora sente di ricoprire ruoli determinanti per le sorti del Pd. Alla luce di ciò, mi domando perché tutti questi mal di pancia, addirittura con un una raccolta di firme contro Musi. Ci vuole coraggio o, forse, si ha soltanto la memoria corta visto che qualcuno non ricorda più le sconfitte collezionate dal Pd in provincia di Catanzaro. Invece di attaccare il centrodestra per il non governo sia a livello nazionale che regionale, si sprecano energie in battaglie interne assurde. Ha ragione il sindaco Olivo a denunciare questa sorta di boicottaggio nei confronti di Catanzaro, con fondi già stanziati che però non arrivano. E’ su questo che il Pd dovrebbe interrogarsi, sostenendo questa amministrazione e il suo primo cittadino per tutta la progettualità messa in cantiere e oggi, in molti casi, ferma nelle maglie della burocrazia regionale. I nostri “nemici” non possono essere gli iscritti al Pd, ma tutti quelli che militano nel centrodestra: è per questo che dovremmo lavorare affinché, in città, si rafforzi il partito e dal capoluogo ci sia un grande apporto alla mobilitazione nazionale del prossimo 11 dicembre in difesa della democrazia. Mi aspetto, infine, che nei prossimi giorni si senta anche la voce degli assessori in difesa dell’amministrazione e del loro operato: è il momento di venire allo scoperto senza proseguire con quella politica delle “tre carte” che certo non ci giova”.