Lettera di Antonio Tarantino, Comitato cittadino Pd Catanzaro
Ieri sera è andato in onda, in un noto locale sulla spiaggia di Catanzaro Lido, un film già visto che ha portato alla disfatta elettorale alla provincia ed alla regione, e che guarda caso si riproietta, per cercare di contrastare, o meglio far saper al commissario chi, secondo loro, comanda a Catanzaro nel Pd, e con chi deve fare i conti il Senatore Musi, o chi per esso, o forse, ed è quello che penso io, organizzare la libera uscita dal Pd. I registi del film, che ieri sera formavano la presidenza di questo incontro, si sono accorti che il Pd nella provincia e nella città è inesistente, nel momento in cui qualcuno gli ha fatto vedere il cartellino rosso. Il tavolo della presidenza, udite udite, era composto da: Loiero, uno degli artefici di tutti i mali del Pd che ha tradito il mandato elettorale dei calabresi, costituendosi, l’anno dopo le elezioni regionali, un suo partito perché Rutelli non gli ha candidato i suoi alle politiche del 2006. Amato, già coordinatore provinciale ai tempi della sua candidatura alla presidenza della provincia, con il risultato a tutti noto, e potente assessore nella tornata elettorale regionale, da lui stravinta. Bernardo Cirillo che fa di tutto per far fuori Lodari, che secondo i Loieriani del gruppo, trama con Musi,ed è amico di Olivo. Enzo Bruno che ha utilizzato la buona fede di un gruppo di compagni di “A Testa Alta”, per accaparrarsi la simpatia e i buoni auspici del Governatore, così egli chiamava Loiero, ed è nella struttura del vice presidente del consiglio regionale. Katia Corea, giovane, intelligente e brillante segretaria, che non ha voluto capire, che anche se imposta nel ruolo di segretaria, avrebbe potuto, volendo, dimostrare con i fatti della politica la sua autonomia e capacità. Vorrei ricordare a Katia che la Serracchiani è balzata agli onori della politica nazionale ed europea con un intervento di dieci minuti all’assemblea nazionale dei circoli del Pd. Ho lasciato per ultimo Celia perchè nei suoi confronti ho qualche difficoltà ad esprimermi, non foss’altro perché ritenevo, le sue ripetute e continue espressioni di affetto politico e personale nei miei confronti, mi cita nella lettera di dimissioni, fossero sincere. Voglio pensare che in questo mese, da quando ha ritirato le dimissioni, abbia maturato un diverso giudizio politico sulle persone con le quali ieri sera ha organizzato questa rimpatriata, altrimenti devo pensare che le contumelie che a me ha detto su questi personaggi altro non sono che posizioni strumentali per carpire, dalla buona fede di compagni come me, notizie e giudizi che poi portava ai suoi manovratori. Ora, stante così la situazione nella provincia e nella città, penso sia urgente che il commissario si insedi a Catanzaro ed in brevissimo tempo nomini i suoi collaboratori per il provinciale ma anche e sopratutto un coordinatore per il cittadino, in quanto Celia ha dimostrato, nei fatti, di non essere nelle condizioni politiche di dirigere un organismo che nei prossimi giorni e mesi ha il compito di gestire la fase di costruzione della coalizione, la formazione delle liste e l’individuazione del futuro candidato a sindaco della città. Caro Musi, in politica il tempo non è solo lo spazio che intercorre tra il dire ed il fare, spesso è quello che può giocare tra il successo e l’insuccesso di un’idea o di un atto. A Catanzaro siamo a questo.