Pd Catanzaro: Musi contestato ancor prima di arrivare in città?
Se c’è una critica da fare, non tanto a Musi, ma alla direzione nazionale del Pd, è che ha aspettato mesi per fare ciò che bisognava fare, contemporaneamente al regionale. – Lo scrive in una nota Antonio Tarantino del Comitato cittadino Pd Catanzaro - Chi non è d’accordo deve farlo con il proprio nome e ruolo. E’ semplice mettere i nomi di paesi. Un partito deve essere di donne ed uomini non di nomi di località. Oggi, con l’auto nomina di Musi a commissario di Catanzaro, si conclude e si attua il totale azzeramento di una classe dirigente incapace, che in questi due anni ha pensato solo a se stessa ed alla perpetuazione del proprio potere. Le prime avvisaglie fanno capire che molte nebbie si addensano su quel che resta di questo partito, che non più tardi di due anni fa aveva fatto sognare un intero popolo. Chiarisco subito che io sono uno tra quelli che era per il commissariamento già dall’assemblea regionale di Lamezia del dopo elezioni, e dopo la direzione regionale nella quale si era decisa la costituzione del gruppo unico alla regione, che per responsabilità di Loiero, è stato disatteso, e che ha dato la stura al commissariamento. Non per questo però non critico l’operato di Musi che ad oggi si è limitato a parlare attraverso comunicati, evitando di farlo con quelli che sono i veri “azionisti”,anche se senza tessera 2010, di questo mancato partito, gli iscritti. In questi mesi, non l’ho visto in un’assemblea di iscritti né in una riunione del provinciale o cittadino a Catanzaro, ed in città cose ne sono accadute in questi mesi. Da noi si è limitato ad incontrare, qualche dirigente, che adesso ha commissariato, gli eletti nelle istituzioni ed esprimere fiducia a Celia attraverso la stampa. Io sono uno tra quelli che già dal 25 gennaio del 2009 aveva contestato l’elezione plebiscitaria, dopata, della Corea. Questi - continua Tarantino - caro Musi, non sono il Pd e non rappresentano i “veri” iscritti. Ora, atteso che per quanto mi riguarda, per dare un giudizio attendo di conoscere i nominativi di chi dovrà affiancarti in questo arduo e delicato lavoro, rimango disorientato nel leggere i commenti e le ipotesi di battaglie, che sia la Corea che Celia (“ Pasticcio politico; Ritorno a vecchie pratiche; Umiliate le forze che nell’ultimo congresso sono uscite maggioritarie”), hanno annunciato attraverso i mass-media. Io non so se bisogna aprire altri fronti di scontro interno, so per certo che a Catanzaro la situazione si è maggiormente deteriorata, anche alla luce dell’ultima iniziativa di una parte del gruppo consiliare. Caro Senatore, in politica, come tu ben sai, la forma è sostanza. Lo statuto regionale, agli art. 21 “autonomia degli organi territoriali e locali” e 22 “poteri sostitutivi” dice alcune cose. Ecco bisogna che tu faccia sapere a tutti le motivazioni che ti hanno indotto, a differenza delle altre province, ad auto nominarti. Non si possono lasciare migliaia di iscritti, di un partito davvero democratico, nella impossibilità di capire le motivazioni politiche, organizzative o morali che sono alla base di tale decisione, anche perché la totalità degli iscritti è informata solo dalla stampa, vista la mancanza di circoli aperti e frequentati, sicuramente nella città Capoluogo, che fra sei mesi va al voto. In mancanza di ciò, tutti sono liberi di pensare, ed io lo penso, che le voci che circolano sono vere, come quella che dice che Loiero ti voleva imporre il nome di un suo amico cattolico, e tu per non sfidarlo hai evitato di nominare qualcuno a lui non gradito. Caro Musi la stampa ci informa che oggi o domani sarai in città per iniziare il tuo lavoro. Non so dove e come potrai lavorare, visto che a Catanzaro, se non lo sai, oltre a non esserci un partito non c’è neanche un luogo fisico dove potersi e poterti incontrare. Fin’ora ci si incontrava in un locale, concesso da un caro amico, al cui citofono è scritto “Margherita”. Ecco questo è il partito che troverai nella città capoluogo, tenuto in questa condizione da chi oggi vorrebbe ancora darti la dritta. Forse si preparano alla battaglia politica interna (sic!), che sarebbe benvenuta. Io penso invece che alcuni utilizzeranno ciò per giustificare il loro prossimo salto della quaglia.