Tarantino (Pd): “Meno male che Musi non ha telefonato ad Amato”
“Dalla più alta carica istituzionale che il Pd esprime nella nostra regione ci si aspetterebbe di più, non solo in merito alle questioni interne al partito, sulle quali gli iscritti dovrebbero essere considerati alla stessa stregua, ma nel merito delle scelte che la giunta regionale sta attuando senza, almeno io non l’ho vista, una pur timida posizione di contrasto da parte sua, per esempio sulla sanità, che a Catanzaro potrebbe provocare una ulteriore cacciata dal mondo del lavoro di molti lavoratori. Vedi villa Betania”. Lo scriva Antonio Tarantino del Comitato cittadino Pd Catanzaro in una nota stampa in cui aggiunge: “In questi travagliati mesi che ci separano dal 29 marzo, gli iscritti, gli elettori ed i simpatizzanti del Pd, sono stati costretti, ed ancora lo sono, ad assistere alle telenovela se Loiero va o rimane, che ha bloccato, se mai è stato libero, il gruppo dirigente provinciale e cittadino, che ha costretto il commissario Musi a dimissionarlo. Prendo atto con piacere, ma col beneficio di inventario, che l’On. Amato, che capisce il malessere di Loiero, ma non capisce il malessere degli iscritti, dichiara di non seguirlo. Questo, detto da uno molto legato all’ex presidente, vuol dire che Loiero è già fuori dal Pd? Lui invece rimane, anche perché eletto da tutti vice presidente del consiglio, mettendosi al servizio del partito, anche perché, dico io, se dovesse decidere di andare altrove, sarebbe la sua quarta collocazione politica, e sarebbe sicuramente troppo anche per un politico che da quarant’anni, spesso al governo della cosa pubblica, è sulla breccia. In merito alla candidatura a sindaco, io sto a quello che Olivo ha detto, con un certo rammarico l’altra sera nel circolo di S. Maria. Rammarico dovuto alla navigazione tempestosa della maggioranza e della sua giunta, che ha dovuto subire, da appena dopo le elezioni, lo stillicidio di consiglieri passati ad altri gruppi e gli umori spesso contrastanti, di consiglieri che Amato si è vantato di aver messo in lista ed aver fatto eleggere, e senza il sostegno del gruppo dirigente del Pd che non avendo autorevolezza, quando interveniva sul gruppo provocava più danni. Neanche io conosco bene Lino Silipo. Mi interessa poco sapere – continua Tarantino - se è persona stimata da Olivo, se ha preso sessanta voti alle ultime elezioni e se è ha mai militato in Idv, a me non risulta. Non posso però non riconoscergli, e per questo ringraziarLo, una certa dose di coraggio nel mettersi, egli stimato professionista della città, a disposizione per la rinascita del partito democratico della città capoluogo, in un momento di grave crisi che il partito sta attraversando, anche per responsabilità oggettive dell’On. Amato, artefice e sponsor del gruppo dirigente provinciale e cittadino, che ci ha portati, prima alla sconfitta alla provincia e poi alla disfatta regionale. Io però, a differenza del vice presidente del consiglio regionale, non sono rammaricato che Musi non mi ha chiamato, sono però soddisfatto che non ha chiamato lui. Questo per me, e sono sicuro per centinaia di iscritti, è un dato di garanzia , che non saremo costretti, ancora una volta, a vedere cooptati dirigenti provinciali e cittadini, solo perché donne ed uomini fedeli al capo. Penso – conclude Tarantino - allora che non abbiamo bisogno di fare preventivamente l’analisi al nuovo coordinatore della città, ma da persone che non hanno avuto e persone che hanno avuto davvero tanto dal partito, aiutare Silipo a mettere in campo un progetto ed un nuovo gruppo dirigente che abbia solo in animo il bene del Pd, perché di un vero partito democratico né ha bisogno Catanzaro,la Calabria ed il Paese”