CnC: “Aeroporto, elemento strategico per Catanzaro”

Catanzaro Infrastrutture

"È da ritenersi indispensabile e imprescindibile il fatto che il Comune di Catanzaro abbia mantenuto le sue quote in seno alla Sacal, la società che ormai gestisce non solo l’aeroporto internazionale ubicato nella piana di Sant’Eufemia ma, da qualche mese, anche quelli di Crotone e Reggio Calabria".

A sostenerlo, in una nota, l'associazione "Catanzaro nel cuore" per la quale il timore di una eventuale “ritirata … che nei mesi scorsi e fino a ieri, appariva come uno spauracchio, si è fortunatamente eclissato di fronte al buon senso politico che ha indotto il consiglio comunale a votare per il doveroso mantenimento delle quote”.

Per l’associazione, infatti, in caso contrario “si sarebbe parlato di una decisione azzardata i cui effetti sul futuro strategico della nostra città sarebbero stati imprevedibili. Ed usiamo il termine “strategico” non a caso, giacché è il più consono a descrivere il rapporto che Catanzaro deve ritrovare col suo aeroporto. Anzi, a dirla tutta, tale rapporto deve essere oltremodo incrementato sotto ogni profilo. Pertanto, e guardando al futuro, bisogna ripartire dalla notizia positiva che ci viene consegnata dalla conferma del mantenimento azionario”.

Ma ciò, specificano da CnC, deve rappresentare un “momento di ritrovata consapevolezza circa il ruolo strategico che lo scalo aeroportuale catanzarese deve avere nella politica cittadina, evitando gli errori del passato. In altri termini bisogna guardare all’aeroporto non come ad un’infrastruttura estranea alla città, ma come qualcosa ad essa profondamente afferente”.

In quest’ottica, che Catanzaro nel cuore ritiene “lungimirante” potrebbe “finalmente disvelarsi agli occhi di decisori politici spesso distratti l’opportunità di pensare e concretizzare politiche di sviluppo turistico e sociale per il territorio. Innanzitutto sarebbe utile che il Comune di Catanzaro si facesse capofila di un consorzio con tanti altri Comuni – soprattutto della Jonica – allo scopo di raccogliere e aumentare la partecipazione azionaria quando se ne ripresenterà l’occasione, per potenziare la presenza in Sacal e garantire scelte migliori”.

“I flussi turistici, che poi determinano flussi economici e sana competizione sociale – aggiunge CnC - non soggiacciono al caso ma ad elementi ben ponderati. Non serve a niente decantare la bellezza del Golfo di Squillace e di Sant’Eufemia, di Cassiodoro, di Mattia Preti, della Sila, del monte Tiriolo, delle Valli Cupe, dell’Istmo, evocare i viaggi di Ulisse, ricordare l’antico popolo degli Itali, invitare a visitare borghi, monasteri e musei, a degustare la locale pregiata enogastronomia, e via discorrendo, se tutto questo rimane un vanto inutile e infruttuoso. L’aeroporto deve essere il perno su cui far ruotare meccanismi virtuosi, e non già quello su cui far inceppare la dinamica dello sviluppo territoriale”.

“Forse – prosegue - giova rammentare che lo scalo fu progettato alla fine degli anni ’60 del secolo scorso proprio in virtù ed a servizio della confermata centralità di Catanzaro, quale capoluogo, in vista della creazione dell’ente Regione. Non solo: lo scalo aeroportuale catanzarese fu pensato per servire l’intera Calabria ed in tal senso la sua ubicazione fu spostata dall’area originariamente individuata in località Giovino-Mosca a quella di Sant’Eufemia. Si decise insomma - e noi riteniamo che fu una scelta corretta – di realizzare l’aeroporto nell’hinterland tirrenico del capoluogo piuttosto che all’interno dei suoi confini e in un’area, Giovino appunto, con altra vocazione”.

“Alla luce di quanto immaginato cinquant’anni fa, dunque” per Catanzaro nel Cuore “occorre riguadagnare almeno un po’ di quella consapevolezza contenuta nel rapporto, completamente da rifondare e valorizzare, tra Catanzaro ed il suo scalo aeroportuale; consapevolezza che nel tempo è venuta meno sia per cause endogene (leggasi: scarsa visione della politica cittadina rispetto all’importanza delle infrastrutture), sia per cause esogene quali i mediocri atteggiamenti campanilistici di taluni ambienti che, ancora oggi, respingono incomprensibilmente l’utilizzo legittimo e doveroso del toponimo Catanzaro all’interno della denominazione dell’aeroporto".