De Masi (Idv): “ora più che mai il centro di monitoraggio regionale sulla sicurezza stradale”
L’eccidio di Lamezia di qualche giorno fa, ripropone, in tutta la sua drammaticità soprattutto umana, la grande questione della sicurezza sulle nostre strade. Tante le testimonianze sui giornali, molte viziate dall’immancabile crinale retorico verso cui qualunque sentimento descritto nell’immediatezza dell’impatto emotivo è destinato. Apprezzabile la dichiarazione della vicepresidente della Giunta regionale circa l’obbligatorietà di quella istituzione a dedicare alla questione una attenzione inedita per la pianificazione di adeguate infrastrutture oltre di proficue strategie preventive ed educative. Sorprende però che ella immagini la Calabria del tutto priva di strumenti che, in questo settore, siano in grado di conferire maggiore sicurezza alle dinamiche stradali. È pertanto propizia questa occasione per ricordare alla Stasi, all’intera Giunta ed ai consiglieri che è in corso di discussione presso la apposita Commissione consiliare la proposta di legge di istituzione del “Centro di monitoraggio regionale sulla sicurezza stradale”. Il testo, unanimemente apprezzato per irreprensibilità progettuale oltre che per piena ed inderogabile pertinenza sociale ed umana, è stato sottoscritto dall’intera deputazione crotonese. Ciò in quanto, come più volte affermato, nella nostra Provincia è attivo da alcuni anni analogo organismo, destinatario di crescenti riconoscimenti nazionali ed europei per la propria inappuntabilità propositiva ed operativa. Un punto di eccellenza della P.A. calabrese, rispetto alla quale ogni indifferenza non si esaurisce verso la caratura istituzionale della struttura, ma nei riguardi di quella drammaticità descritta dall’incidentalità stradale calabrese e che la valorizzazione di quell’Ufficio nella realizzazione del Centro regionale comprimerebbe significativamente e tempestivamente. L’approvazione della nostra proposta di legge consentirebbe alla Regione di dotarsi prontamente di un organismo nelle cui prerogative risiedono, e sono di fatto elaborate, le opportune proposte della vicepresidente e tutto ciò che serve, in termini preventivi, educativi ed operativi, a mettere in sicurezza massima le nostre strade. Da molte settimane quella proposta giace nei cassetti della presidenza della quarta Commissione. Le ragioni sono riconducibili esattamente a quelle resistenze della nostra politica ad affrancarsi da quell’irriducibilità frazionistica, partitica oltre che campanilistica che, nel deprimerla culturalmente, la sospinge verso prassi mediocri e dunque socialmente improduttive. Il consigliere delegato ha addotto quale ragione di opposizione alla nostra proposta la necessità, in realtà non vera, di inquadrarla nella legge quadro dei trasporti. In tutte le Regioni in cui si sia provveduto a realizzare il Centro di monitoraggio, lo si è fatto mediante l’emanazione di apposita legge. Non solo, la Regione Lazio, che è sul punto di dotarsene, ha deciso di avvalersi del modello riconosciuto alla Provincia di Crotone. Ed invece, rischiando di sovrapporre alla beffa il danno, sembra si stia ricorrendo ad un accordo con l’Unical: per ottenere ciò che il Centro di Crotone è in grado di offrire immediatamente, si preferisce sprecare risorse oltre che tempo, in questo caso davvero assai prezioso. Nella certezza che la Vicepresidente approfondisca la veridicità di questa nota, auspico che ne coadiuvino le sue ricerche i colleghi che hanno sottoscritto la proposta e che mi risulta continuino a sostenerne ogni appropriatezza necessaria a ridurre un fenomeno che, nella sua tragicità, evoca la responsabilità di tutti noi.