Operazione contro i furbetti del cartellino a Melito Porto Salvo, 7 arresti

Reggio Calabria Cronaca

È in corso da questa mattina un’operazione condotta dalla Compagnia Carabinieri di Melito Porto Salvo, dalla Stazione Forestali e dal personale del Copro di Polizia Municipale della cittadina reggina, coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo e finalizzata all’esecuzione di sette ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari.

I sette soggetti coinvolti, tutti impiegati del Comune di Melito Porto Salvo, sono ritenuti a vario titolo gravemente indiziati dei reati di truffa aggravata ai danni dell'Ente e falsa attestazione della propria presenza in servizio con modalità fraudolente, consistite nell’allontanamento dal luogo di lavoro senza effettuare la timbratura del badge o scambiandolo con altri dipendenti.

DAL JOGGING AI FUNERALI, LE ABITUDINI DEGLI ASSENTEISTI

Le indagini riguardano fatti che risalgono al periodo compreso tra i mesi di marzo ed aprile del 2016 durante il quale, visto l’approssimarsi delle consultazioni referendarie che si sarebbero poi svolte il successivo 17 Aprile, vennero stanziate alcune somme di denaro che sarebbero dovute servire, ai competenti uffici comunali, proprio per far fronte ai pagamenti delle ore di lavoro per il cosiddetto “straordinario elettorale”.

Le attività investigative, durate circa due mesi, avrebbero permesso di accertare come un nutrito numero di dipendenti, pur risultando regolarmente in ufficio a prestare ore di straordinario in favore dell’Ente si trovassero, invece, in tutt’altri luoghi privati.

Gli indagati – sostengono gli inquirenti - oltre che scambiarsi reciprocamente i badges personali, eludendo così il sistema di rilevazione elettronica delle presenze, si dedicavano alle più svariate attività personali: c’era infatti chi andava al mercato a fare la spesa, chi stava in auto a leggere il giornale, chi si recava in circoli ricreativi, supermercati o bar, alcuni dal barbiere o addirittura a funerali; chi prediligeva prendersi cura del proprio appezzamento di terreno, chi si teneva in forma con delle vere e proprie sessioni di “running” quotidiane della durata di 30 minuti cadauna e svolte dentro il chiostro di un edificio comunale. Il tutto ovviamente e rigorosamente in orario di lavoro.

GLI ARRESTATI

I dipendenti pubblici, tutti del comune di Melito, e tratti in arresto oggi nell'ambito dell'operazione denominata “Ubiquitas” sono: Francesco Albano, 61 anni, dipendente dell’Ufficio Anagrafe; Giovanni Attinà, 44 anni, dipendente dell’Ufficio Anagrafe; Giuseppe Attinà, 62 anni, messo notificatore; Antonino Gatto, 64 anni, dipendente dell’ufficio “Opere pubbliche e manutenzione”; Vincenzo Manti, 56 anni, Architetto, dirigente pro-tempore dell’ufficio “S.U.A.P. – Urbanistica”; Giuseppe Marino, 64 anni, dipendente dell’Ufficio Anagrafe; Francesco Praticò, 43 anni, dipendente dell’Ufficio Anagrafe.

Terminate le formalità di rito, sono stati tradotti presso le loro abitazioni dove resteranno a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa degli interrogatori di garanzia. Nei confronti di altri indagati il Gip si è riservato di emettere una misura interdittiva al termine dell’interrogatorio.

(aggiornata alle 11:42)