Pizzo. Incontro al Nautico su violenza di genere “PensavofosseAmore”
Si terrà domani 25 novembre, in occasione della Giornata Internazionale contra la Violenza sulle Donne, dalle 10:30 nell’aula Teatro dell’Istituto Tecnico Nautico di Pizzo l’incontro Pensavofosseamore che ha lo scopo di parlare alle nuove generazioni di violenza di genere, di quanto questa sia diffusa e di come, assurdamente, più il fenomeno è vicino a noi, è quotidiano, più è difficile chiamarlo con il proprio nome: sopruso.Un convegno-nonconvegno dal titolo inusuale, Pensavofosseamore appunto, scritto sotto forma di hashtag, un titolo che da subito vuole mettere in chiaro alcuni elementi chiave dell’iniziativa: cercare una nuova narrazione, e quindi una vicinanza più diretta, del fenomeno della violenza di genere, svestire la violenza sulle donne di sentimenti nobili quale l’amore (o il suo eccesso), il senso di protezione, la virilità.
Per questo, i ragazzi e le ragazze di Officine Sinistre, hanno voluto interfacciarsi con una così giovane platea, portando loro le esperienze di chi ogni giorno sul campo cerca di combattere il fenomeno della violenza di genere, perché le più giovani spesso non sono adeguatamente attrezzate contro il riconoscimento di un eventuale sopraffazione che si può consumare nel loro stesso spazio quotidiano, facendosi inconsapevolmente vittima o carnefice di una cultura sessista e spesso violenta.
Ma all’incontro non prenderanno parte solo gli alunni del Nautico, l’iniziativa si rivolge a tutta la comunità cittadina (e oltre), poiché parlare del fenomeno della violenza di genere significa sensibilizzare anche gli adulti nei confronti di questo argomento dato che ogni giorno, le pagine di la cronaca nazionale e non, raccontano della paurosa frequenza di fatti che vedono una donna vittima di femminicidio.
La violenza di genere spesso trasforma la vittima in vittima multipla: in primis vittima del suo aggressore, ma anche vittima del senso di vergogna nei confronti della comunità di cui si fa parte, che spesso assume un comportamento giudicante verso chi subisce la violenza e di protezione verso l’aggressore, vittima del senso di colpa nei confronti di se stessi e degli altri, arrivando ad assumere su di se la responsabilità di avere in qualche modo provocato l’azione violenta.
Riuscire a rompere la gabbia di silenzio che imprigiona la vittima, ma anche il carnefice della violenza, vittima di sè stesso, deve diventare prioritario.
L’iniziativa è promossa dal movimento cittadino Officine Sinistre, laboratorio di politica e di cittadinanza attiva nato in seno alla sinistra pizzitana con l’obiettivo di creare un spazio apartitico di cittadinanza attiva e di coinvolgimento dell’intera comunità nel processo decisionale delle politiche locali.