Incontri Anassilaos: si parte con un omaggio allo storico Rosario Romeo
Con un omaggio allo storico siciliano Rosario Romeo (1924-1987), nel 30° anniversario della scomparsa, che si terrà martedì 5 dicembre alle 17,30 presso la Sala di San Giorgio al Corso, l’Associazione Culturale Anassilaos apre gli incontri del mese di dicembre.
L’anniversario consente di ricordare un grande storico del Novecento e di analizzarne l’opera. All’incontro interverranno il Prof. Giuseppe Caridi, Presidente della Deputazione di Storia Patria Calabria e il Prof. Antonino Romeo.
Trent’anni fa – come si diceva - si spegneva Romeo, nato a Giarre nel 1924, docente nel 1956 presso l’Università di Messina, le cui ricerche sul Risorgimento italiano e in Sicilia (Il Risorgimento in Sicilia 1950; Mezzogiorno e Sicilia nel Risorgimento, 1963), sulla industrializzazione e sullo sviluppo economico del Paese, nonché sulla figura e l’opera di Cavour (Cavour e il suo tempo, 1969-84), il grande tessitore dell’Unità d’Italia, al quale dedicò una ricerca durata quasi una intera vita e poi confluita in tre ponderosi volumi, hanno segnato una svolta negli studi di quel fenomeno complesso che fu appunto il Risorgimento e la nascita dell’Italia unita.
Dopo Messina insegnò a Roma “Storia Moderna” e più tardi alla Luiss di cui fu anche rettore. Editorialista de “Il Giornale” di Indro Montanelli fu anche parlamentare europeo eletto nelle liste repubblicane e liberali.
Particolare attenzione dedicò alla questione meridionale e alla formazione di una classe dirigente nazionale capace di superare il particolarismo regionale. Allievo di Gioacchino Volpe e amico di Renzo De Felice che difese dalle accuse di revisionismo dopo la pubblicazione della monumentale biografia su Mussolini che tante polemiche accese nel nostro Paese, fu invece molto critico nei confronti della storiografia divulgatrice dello storico inglese Denis Mack Smith che tra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento incontro in Italia un enorme successo di pubblico.
In una lettera a Volpe, pubblicata qualche tempo fa, Romeo stronca con grande severità Denis Mack Smith, ritenendo la sua Storia d'Italia dal 1861 al 1959 come una sorta di libello e ponendo a noi tutti il problema, ancora attuale, del rapporto tra la ricerca storica, intesa come una vera scienza umana, e la sua divulgazione.