Corigliano. Caputo: “Fusione, procedere alla stessa velocità”

Cosenza Politica
Giuseppe Caputo

“Le due Città di Rossano e Corigliano, alla luce del processo di fusione che con il referendum le due comunità hanno ampiamente dimostrato di volere, meritano e devono poter camminare alla stessa velocità. Il caso delle luminarie, accese puntualmente nella prima e rimaste invece spente nella seconda dove da giorni sono invece accesissime le polemiche e le richieste di dimissioni per un assessore rappresentano non solo simbolicamente ma piuttosto emblematicamente la punta dell’iceberg di una differenza di metodi e di azione da cui partire per obiettivi migliori e comuni. Nessuna delle città può o potrà essere considerata o trattata come periferia dell’altra. Noi lavoreremo perché entrambe, nella città unica di domani, siano co-protagoniste e valorizzate nei loro punti di forza”.

È l’auspicio di Giuseppe Caputo che ribadisce l’esigenza di cominciare a lavorare nell’ottica di due territori complementari l’uno all’altro, costruendo nei fatti e partendo dalle piccole cose un’unica grande città dal potere contrattuale complessivamente superiore alla semplice somma delle due attuali città.

“È inutile sforzarsi di negarlo – va avanti – le differenze tra Corigliano e Rossano ci sono. E la fusione può e deve essere l’opportunità per appianarle e superarle. La città unica dovrà rappresentare l’occasione storica per il salto di qualità necessario per chi si trova maggiormente in difficoltà, in qualsiasi aspetto”.

“Crediamo – continua l’ex Sindaco di Rossanonelle potenzialità, nella creatività e nella capacità dei giovani e del mondo dell’associazionismo che devono essere maggiormente coinvolti in un progetto che faccia uscire Corigliano dal torpore che la avvolge e al quale gli stessi cittadini sembrano ormai abituati e rassegnati”.

"Con il suo patrimonio artistico-monumentale d’eccezione, tra tutti il Castello Ducale, ha tutte le carte in regola per vincere insieme a Rossano questa sfida di civiltà e progresso. Corigliano merita di essere rivitalizzata, valorizzata e promossa…deve e può tornare ad essere protagonista nel nuovo disegno territoriale sancito dall’esito referendario del 22 ottobre scorso” conclude Caputo.

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