Ricerca: precari da Cosenza alla manifestazione nazionale a Montecitorio
“Anche da Cosenza per protestare contro un Governo che fa finta di salvare la Ricerca! Appuntamento fissato per venerdì 15 dicembre alle ore 10 a Montecitorio. I Precari Uniti del Consiglio Nazionale delle Ricerche, con i Sindacati, si ritroveranno sotto la sede della Camera per una grande manifestazione alla quale parteciperanno i Precari della Conoscenza di tutta Italia.
A gran voce, - si legge in una nota a firma dei Precari Uniti CNR - la Ricerca Pubblica italiana, richiede modifiche e nuove stesure di appositi emendamenti alla Legge di Bilancio che tengano conto dei reali numeri del precariato negli Enti Pubblici di Ricerca. Non è più procrastinabile la problematica dei fondi necessari alla stabilizzazione di tutti i precari che, solo per il CNR, rappresentano oltre il 40% della forza lavoro a disposizione.
Il movimento dei Precari Uniti CNR ha già espresso forte disappunto nei confronti della prima bozza della Legge di Bilancio, rivendicando i propri diritti in sede di assemblea permanente che si è attivata su tutto il territorio italiano in 15 sedi presidiate: Roma Sede Centrale, Roma Tor Vergata, Firenze, Palermo, Pisa, Napoli, Pozzuoli, Cosenza, Milano, Bologna, Bari, Ancona, Sassari, Oristano e Lecce. Spiccioli!
Riconosciamo - si legge ancora nella nota stampa - lo sforzo del Governo ad una apertura, dopo 10 anni, nell’accendere i riflettori sul problema del precariato della Ricerca in Italia. Attualmente il Governo ha destinato per il 2018 solo 10 milioni di euro a tutti gli enti di ricerca vigilati dal MIUR, quando al tempo dei famosi tagli alla ricerca (2008-2010) furono decurtati oltre 300 milioni di euro. Insomma, ci ridanno il 3% di ciò che ci tolsero. Non è sufficiente! Non solo!
Agli enti è anche chiesto di “provvedere” al cofinanziamento per far fronte alla stabilizzazione, stanziando di tasca propria risorse economiche, risorse preziose per gli enti, necessarie per continuare a fare ricerca!
Oltre 2600 precari aventi diritto alla stabilizzazione nel solo CNR secondo i requisiti del recente D.Lgs. 75/2017, oltre 4000 in tutti gli EpR (9000 unità sono i precari totali della ricerca italiana). Le tranches successive previste (50 milioni per il 2019) sono semplici previsioni di spesa e la loro effettiva messa in esercizio dipenderà dal successivo governo. Siamo l’eccellenza scientifica italiana nel mondo, nonostante il Governo investa solo l’1,3% del PIL (Germania 2,9%, Francia 2,2%). Scienziati italiani da decenni vivono nel precariato, con rinnovi contrattuali spesso mensili. Famiglie intere influenzate da questa precarietà! Nonostante ciò, oltre 4000 precari del CNR hanno permesso all’Ente di essere l’unico EpR italiano tra i migliori 200 Enti al Mondo! Ora basta! Non siamo merce di scambio!
Proprio per questo motivo, ora che la discussione si è spostata alla Camera, il movimento dei Precari Unici CNR intende più che mai confermare lo stato di agitazione, proseguire la mobilitazione iniziata a maggio scorso fino al raggiungimento dell’obiettivo principale della protesta: la stabilizzazione dei lavoratori precari del consiglio nazionale delle ricerche, fermamente convinti che la ricerca pubblica debba rappresentare l’elemento fondamentale per la crescita e l’innovazione di un Paese.”