Processo “Fiume Corace”, chieste sette condanne
Sette condanne e un'assoluzione sono state chieste oggi dalla pubblica accusa per otto giovani catanzaresi coinvolti nell'operazione antidroga battezzata "Fiume Corace" che hanno chiesto il rito abbreviato. Il nono imputato comparso davanti al giudice dell'udienza preliminare ha chiesto di patteggiare. Si tratta di Claudio Francesco Chiaravalloti, 21 anni, per il quale gli avvocati Vitaliano Gallo e Gregorio Viscomi hanno chiesto l'applicazione di una pena di 4 mesi di reclusione e 5.000 euro di multa, incassando il consenso del pubblico ministero Paolo Petrolo. Quest'ultimo ha poi sollecitato il giudice a condannare a 4 anni e 6 mesi di reclusione e 20.000 euro di multa ciascuno Armando Fiorentino, 22 anni, di Catanzaro, e Carlo Alberto Borromeo, alias "Charly", 21 anni, nato a Bologna ma residente a Catanzaro; a 6 anni e 26.000 euro Stefano Spiridetti, alias "il Negro", 29 anni, di Catanzaro; a 2 anni e 8 mesi e 12.000 euro Marco Spallino, 30 anni, nato a San Giorgio a Cremano (Na) ma residente a Catanzaro, Andrea Forte, 22 anni, nato a Roma ma residente a Catanzaro, e Gianluca Tardo, 28 anni, di Catanzaro; ad 1 anno e 12.000 euro Francesco Arno', alias "Franco u' barese", 34 anni, di Catanzaro, residente a Montauro (Cz). Tutte le pene richieste risultano cosi' scontate di un terzo come previsto nel caso della scelta del rito abbreviato. Il pm ha infine chiesto l'assoluzione per Alessandra Sacco, 34 anni, di Catanzaro, per mancanza della prova certa che abbia commesso quanto contestato dalla Procura. Dopo la requisitoria del magistrato sono iniziate le arringhe difensive, e la parola e' andata agli avvocati Enzo De Caro, Nicola Lembo e Raffaele Fioresta. Poi il giudice dell'udienza preliminare Gabriella Reijllo ha rinviato al 22 febbraio per le ultime discussioni degli avvocati e la sentenza. Per altri due giovani coinvolti nell'inchiesta, Giuseppe Rotundo, 29 anni, di Catanzaro, ed Alison Macri', 23 anni, di Catanzaro, e' in corso il processo dibattimentale, dopo che lo scorso 25 maggio sono stati rinviati a giudizio avendo seguito l'iter della normale udienza preliminare. Gli indagati di "Fiume Corace" sono chiamati tutti a rispondere di spaccio di stupefacenti. Sette di loro finirono in cella il 16 aprile 2009, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari Camillo Falvo, su richiesta del sostituto procuratore Simona Rossi, che ha coordinato le indagini condotte dai Baschi verdi della Guardia di finanza per oltre due anni. I giovani, secondo le accuse, avrebbero fatto parte di una rete dello spaccio operante fra il quartiere marittimo del capoluogo calabrese e Cropani, lungo la fascia ionica.