Droga: operazione “Fiume Corace”, le decisioni del Gup
Un patteggiamento, cinque condanne, tre assoluzioni e due persone sotto processo. E' questo l'esito dell'udienza preliminare per undici giovani catanzaresi coinvolti nell'operazione antidroga condotta dalla Guardia di finanza e battezzata "Fiume Corace". Il giudice Gabriella Reiilo, questo pomeriggio, ha applicato a Claudio Francesco Chiaravalloti, 21 anni, una pena di 4 mesi di reclusione e 5.000 euro di multa, come richiesto dai difensori, gli avvocati Vitaliano Gallo e Gregorio Viscomi, con il consenso del pubblico ministero d'udienza Paolo Petrolo. Sono stati invece condannati al termine del giudizio abbreviato - che e' valso agli imputati lo sconto di pena di un terzo -: Armando Fiorentino, 22 anni, di Catanzaro, a 3 anni di reclusione e 15.000 euro di multa; Carlo Alberto Borromeo, alias "Charly", 21 anni, nato a Bologna ma residente a Catanzaro, a 2 anni, 8 mesi e 10 giorni di reclusione e 12.000 euro di multa; Stefano Spiridetti, alias "il Negro", 29 anni, di Catanzaro, a 3 anni e 15.000 euro; Marco Spallino, 30 anni, nato a San Giorgio a Cremano (Na) ma residente a Catanzaro, a 2 anni, 8 mesi e 20 giorni e 12.000 euro; Andrea Forte, 22 anni, nato a Roma ma residente a Catanzaro, a 8 mesi e 8.000 euro, con concessione della sospensione condizionale della pena. Sono stati invece assolti dalle accuse a loro carico: Gianluca Tardo, 28 anni, di Catanzaro; Francesco Arno', alias "Franco u' barese", 34 anni, di Catanzaro, residente a Montauro (Cz), e Alessandra Sacco, 34 anni, di Catanzaro, l'unica per la quale anche il pm aveva chiesto l'assoluzione (tra gli avvocati impegnati figurano Arturo Bova, Piero Mancuso, Piero Chiodo, Pietro Funaro e Gregorio Viscomi). Saranno giudicati dal tribunale monocratico, infine, Giuseppe Rotundo, 29 anni, di Catanzaro, ed Alison Macri', 23 anni, di Catanzaro, per i quali il processo e' fissato al 27 ottobre prossimo. Gli indagati di "Fiume Corace" sono stati chiamati tutti a rispondere di spaccio di stupefacenti. Sette di loro finirono in cella il 16 aprile 2009, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari Camillo Falvo, su richiesta del sostituto procuratore Simona Rossi, che ha coordinato le indagini condotte dai Baschi verdi della Guardia di finanza per oltre due anni. I giovani, secondo le accuse, avrebbero fatto parte di una rete dello spaccio operante fra il quartiere marittimo del capoluogo calabrese e Cropani, lungo la fascia ionica.