Voragine a Petilia. Procura sequestra palazzine e strada, Comune “precettato”
Secondo i Vigili del fuoco e la Protezione civile, intervenuti allora, la spaccatura aveva creato il rischio di crollo dell’intero stabile con il conseguente pericolo che venissero convolti anche la strada e il palazzo limitrofo.
La voragine, secondo i primi accertamenti, sarebbe stata causata dalla presenza di un ruscellamento di acque sotterranee, forse appartenenti all’alveo del vallone Colla, che in anni recenti era stato “tombato”.
D’urgenza il Sindaco di Petilia Policastro aveva dunque ordinato lo sgombero dei due fabbricati e la chiusura della strada.
La Procura di Crotone, intanto, sulla base di nuovi accertamenti tecnici, avrebbe riscontrato la totale inadeguatezza sia delle misura di tutela per l’incolumità pubblica predisposta dal Comune che l’erroneità dei programmati lavori ed oggi, su ordine del Tribunale del Riesame del capoluogo pitagorico, dopo l’Appello proposto dalla Procura che aveva impugnato il diniego di sequestro del Gip, ha invece disposto i sigilli dei due palazzi e della strada pubblica a rischio di crollo.
Grazie a questo provvedimento, eseguito dai Carabinieri forestali e della sezione di Polizia Giudiziaria, gli interventi per mettere in sicurezza gli immobili e l’arteria interessati dovranno essere prima concordati con la Procura, mentre il sindaco, che ne è stato nominato custode, dovrà attivare tutti gli strumenti a sua disposizione - che secondo i magistrati sino ad ora non avrebbe “esercitato adeguatamente” - per assicurare l’incolumità e permettere nel più breve tempo possibile, alla decine di famiglie sgomberate di rientrare nelle loro abitazioni.