Brutale aggressione ad anziano, gli spaccano il femore per 3mila euro
La Squadra Mobile di Reggio Calabria ha arrestato stamattina tre persone accusate di tentata estorsione aggravata in concorso; uno dei tre, Renato Quattrone, imprenditore edile di 54 anni gravato da numerosi precedenti, è accusato anche di lesioni personali gravi e calunnia e per questo motivo si trova ristretto in carcere; gli altri due, Giuseppe Turoni, 48 anni, e Carmelo Ficara di 61, sono stati posti ai domiciliari.
La polizia ha avviato le indagini nei loro confronti dopo una brutale aggressione, avvenuta nel 2015, di un uomo anziano, preso a calci ed addirittura con colpito usando un tirapugni.
La vittima aveva subito un trauma cranico e la frattura scomposta pluriframmentata del femore destro, che gli aveva causato l’indebolimento permanente della gamba con l’impossibilità di deambulare correttamente.
Secondo gli inquirenti la brutale aggressione sarebbe stata messa in atto per estorcere all’anziano 3 mila euro in più rispetto ad una somma pattuita di 30 mila per la realizzazione, da parte di Quattrone, di alcuni lavori di rifinitura di uno stabile di proprietà dei figli.
Durante le indagini si sarebbe accertato che Renato Quattrone, ritenuto elemento vicino alla cosca di ‘ndrangheta Serraino di Reggio Calabria (in seguito all’operazione antimafia denominata “Olimpia”), si sarebbe servito degli altri due indagati per rivolgere delle minacce implicite e velate a tutto il nucleo familiare della vittima attraverso il metodo della cosiddetta “ambasciata”.
Quattrone, che annovera condanne penali per furto, rapina, porto e detenzione illegale di armi, tentata estorsione, ricettazione ed associazione a delinquere di stampo mafioso, è indagato anche per calunnia aggravata avendo denunciato i figli della vittima per minaccia e lesioni.