Dopo la cattura estradato in Italia Emanuele Cosentino, era latitante dal 2013
Era irreperibile dall’ottobre 2013 e dopo 10 mesi di approfondimenti investigativi - prima focalizzati su alcuni elementi della cosca d’appartenenza, poi concentrati sulla cerchia familiare - si è finalmente stretto il cerchio sul latitante 32enne di Palmi, Emanuele Cosentino, che il 2 marzo scorso è stato così catturato in Germania (LEGGI) ed oggi estradato in italia.
Considerato un elemento di spicco della cosca Gallico, dal 2011, dopo i provvedimenti cautelari emessi nei confronti del ‘reggente’ Domenico Nasso, Cosentino si sarebbe sostituito a quest’ultimo nella gestione delle attività estorsive, secondo gli inquirenti ricevendo direttamente in carcere le ‘disposizioni’ da parte del "boss".
Il ricercato era inserito nella lista dei latitanti pericolosi. Sul di lui pendeva già un mandato di arresto europeo, emesso dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria nel giugno del 2017, da quando cioè si era sottratto ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip su richiesta della Procura Distrettuale, per associazione di tipo mafioso ed estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Nel tempo, gli sviluppi processuali hanno condotto ad una condanna, confermata in Appello, a oltre 7 anni di reclusione. Cosentino è stato arrestato oggi dopo il suoi rientro in Italia, presso l’aeroporto di Fiumicino.
Un esito positivo dell’operazione che è stato favorito dalla sinergia avviata con la polizia tedesca del Saarlander ed il supporto del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia (Scip), che ha consentito di capitalizzare le acquisizioni investigative dei Carabinieri di Reggio Calabria, sotto la costante direzione della Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo.