La ‘Ndrangheta e il business del gioco on-line, estradato il latitante Ricci

Reggio Calabria Cronaca

Si è conclusa nella tarda serata di ieri, venerdì 17 gennaio, all’aeroporto internazionale di Fiumicino, la procedura di estradizione di Antonio Ricci (43 anni), colpito da un primo provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso nel novembre del 2018 dalla Direzione Distrettuale Antimafia (diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri) e poi da un’ordinanza di custodia in carcere emessa il successivo 5 dicembre del Gip del Tribunale.

I provvedimenti non erano stati eseguiti all’epoca dato che Ricci era latitante all’estero. Lo stesso è stato arrestato il 20 dicembre scorso a Malta (QUI), in esecuzione di un mandato di arresto europeo e internazionale, nell’ambito dell’operazione “Galassia” (QUI).

L’estradizione del latitante, condotta con l’aiuto della Guardia di Finanza e della Polizia di Frontiera Aerea di Fiumicino, costituisce l’epilogo delle indagini condotte dal Nucleo Pef di Reggio Calabria e dallo Scico di Roma, con il supporto determinante del II Reparto del Comando Generale del Corpo e del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

Sulla base delle investigazioni svolte e sulla scorta dei gravi elementi raccolti, la Dda dello Stretto, con un proprio provvedimento, aveva allora disposto l’arresto di 18 persone - tra le quali anche Ricci – e il sequestro preventivo di 23 società estere, 15 imprese italiane, 33 siti nazionali e internazionali, numerosi immobili, automezzi, conti correnti italiani ed esteri e innumerevoli quote societarie per un valore complessivo stimato in oltre 723 milioni di euro (QUI).

L’indagine condotta a suo tempo aveva fatto emergere una serie di associazioni per delinquere che operavano nel nostro paese nel settore della raccolta del gioco e delle scommesse con i marchi “Planetwin365”, “Betalanded “Enjoybet”.

Secondo gli investigatori, in questo contesto sarebbe stata interessata la ‘ndrangheta che così si sarebbe infiltrata nella rete commerciale delle aziende riciclando imponenti guadagni illeciti.

L’ipotesi è che anche le società, d’altro canto, ne avrebbero tratto beneficio ampliando la propria rete commerciale e distribuendo capillarmente il loro marchio sul territorio.

Sempre nello scorso mese di dicembre, la Sezione Misure di Prevenzione del tribunale reggino, su richiesta della Dda, riconoscendo la pericolosità sociale di Ricci, aveva disposto il sequestro di un ingente patrimonio riconducibile allo stesso 43enne e alla sua famiglia (QUI).

Si tratta in particolare dell’intero compendio delle società maltesiOia Services Limited”, “Harvey Gaming Limited” (già “Gvc New Ltd”) e “Wls Limited”, che operano nel “gamblingcon profili di assoluta prominenza nell’intero panorama nazionale”; sigilli anche a numerosi conti correnti italiani ed esteri e due Trust radicati a Malta, di cui uno contenente un cospicuo portafoglio finanziario, per un valore stimato in circa 400 milioni di euro.

Sulla base di questi elementi, è stata instaurata una proficua e costante interlocuzione tra l’autorità Giudiziaria Italiana e quella Maltese e che ha permesso di dar corso all’esecuzione dei provvedimenti di sequestro disposti dai magistrati italiani sui beni mobili e immobili presenti anche nel territorio Maltese e riferibili ai soggetti indagati.