Operazione Jonny: il “leader” della Misericordia chiede il rito abbreviato
L’ex governatore della Misericordia di Isola Capo Rizzuto, Leonardo Sacco, arrestato nell'ambito dell'operazione Jonny (LEGGI), ha avanzato oggi al giudice distrettuale dell'udienza preliminare, Carmela Tedesco, la richiesta di essere giudicato con rito abbreviato condizionato all'audizione di alcuni testimoni che potrebbero rivelarsi decisivi per la sua posizione.
Nell’operazione della Dda di Catanzaro, che ha rivelato delle presunte infiltrazioni delle cosche locali nella gestione del Cara di Isola Capo Rizzuto, uno dei più grandi d'Europa, sono rimaste coinvolte 124 persone e insieme al “leader” della Misericordia venne arrestato anche Don Edoardo Scordio, figura di rilievo nella popolosa cittadina crotonese (LEGGI).
Per i legali di Sacco, Giancarlo Pittelli e Francesco Verri, servono le testimonianze di Franco Maiolo, già vicegovernatore della Misericordia di Isola Capo Rizzuto, di Luigi Asteriti, socio storico della stessa associazione, di Don Claudio Papa, padre dei Rosminiani italiani, ordine che ha ispirato e sostenuto la Misericordia e al quale appartiene Don Scordio.
Queste testimonianze - secondo gli avvocati - dovrebbero dimostrare il legame di Sacco alla Misericordia sin dalla tenera età e non la nomina di governatore per potere e volere delle cosche di Isola, come sostiene invece il collaboratore di giustizia Giglio.
Inoltre dovrebbero far luce sull'esistenza di grossi debiti della Misericordia nei confronti dei fornitori, circostanza che dovrebbe smentire la tesi delle fatture che l'associazione avrebbe gonfiato in modo da creare una provvista di denaro da versare alla criminalità organizzata.
Al momento non resta che aspettare il prossimo 20 aprile, giorno in cui il giudice Tedesco si pronuncerà.