Lamezia, scioglimento Comune. Panedigrano: “incomprensibile continuismo”
I Piani Strutturali Comunali sono l’espressione massima del potere di programmazione dello sviluppo economico e sociale del territorio amministrato, che è attribuita ai consiglieri comunali (e quindi ai cittadini, di cui quelli sono i rappresentanti). Ma sono al contempo, e proprio per questo, lo strumento in cui tendono ad annidarsi insidiosamente gli appetiti delle organizzazioni mafiose che mirano al controllo del territorio.
Sulla prima riflessione mossa da Nicolino Panedigrano, di Italia Nostra sezione di Lamezia Terme, sullo scioglimento del Comune si aggiungono gli interrogativi: “come possono dei Commissari Straordinari, che hanno dimostrato di non conoscere nemmeno o di conoscere poco la Relazione di Accesso, a comprendere se nella versione dell’amministrazione Mascaro del Piano Strutturale si siano o meno annidati interessi di quella specie? Ed è proprio il caso che siano loro a decidere lo sviluppo economico e sociale di questa città per i prossimi 5/10 anni, approvando un PSC che durante il suo parto è stato fortemente contrastato da larga parte delle forze culturali, sociali e anche politiche della città”?
“Un incomprensibile e deleterio continuismo con quella amministrazione sciolta – avanza la nota - i cui effetti pregiudizievoli sono stati invece mandati a rimuovere per una ‘situazione di grave inquinamento e deterioramento dell'amministrazione comunale’ (così si esprime il decreto di scioglimento firmato dal Presidente Mattarella)”.
“Crediamo che il Ministero dell’Interno – conclude Panedigrano -anche attraverso la Prefettura, e, perché no? I componenti il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica per come integrato in questi casi, possano e debbano intervenire per fermare questo percorso avviato dai Commissari Straordinari, che finirebbe per lanciare alla città un incomprensibile messaggio gattopardesco: tutto cambia, perché nulla cambi”.