Commissariamento Lamezia, De Biase: deputati chiedano chiarimenti al Governo
“Apprendo del ricorso al Consiglio di Stato da parte dell'Avvocatura di Stato contro la decisione del Tar del Lazio che lo scorso 22 febbraio aveva annullato lo scioglimento dell’amministrazione comunale di Lamezia Terme e dell’accoglimento della richiesta di sospensiva con il conseguente rientro immediato dei commissari prefettizi nella città della piana”. È quanto afferma il presidente del consiglio comunale di Lamezia Terme Salvatore De Biase che aggiunge:
“In attesa che il Consiglio di Stato si pronunci in maniera definitiva e ribadendo ancora una volta il rispetto e la fiducia negli organismi dello Stato e nell’azione della magistratura, manifesto sommessamente la mia perplessità quando nell’istanza di sospensione si legge di ‘attività di risanamento efficacemente intrapresa in questi mesi dalla commissione straordinaria di Lamezia Terme’.
“Mi verrebbe da chiedere ai deputati lametini – continua De Biase – cosa ne pensano di questa presunta azione di risanamento intrapresa dai commissari prefettizi dal momento che proprio lo stesso onorevole pentastellato Giuseppe D’Ippolito più volte ne aveva espressamente chiesto la sostituzione. La triade commissariale, infatti, era stata ritenuta dall’esponente grillino inadatta e inadeguata ad amministrare il Comune. Dal momento che lega e cinquestelle sono entrambe forze di governo, i nostri deputati sollecitino chiarimenti al governo amico e al Ministero dell’Interno sul lavoro ‘efficiente’ svolto dalla Commissione Straordinaria in questi 15 mesi. Secondo l’opinione comune la città ha vissuto invece un periodo di vera e propria agonia e vacatio amministrativa essendo state inibite le attività sportive, sociali e culturali per la chiusura di palazzetti, palestre (aperte la mattina e abarrate nel pomeriggio e la sera), teatri e centri di aggregazione”.
“L’appello lanciato in queste ore dal sindaco Paolo Mascaro di essere ascoltato dalle istituzioni preposte – prosegue De Biase - non può cadere nel vuoto e mi convince sempre di più sull’esigenza di rivedere la normativa sugli scioglimenti dei comuni e avallare la proposta formulata dal procuratore di Catanzaro dott. Nicola Gratteri sulla necessità di concedere agli amministratori che rischiano di essere cacciati via di esporre le proprie ragioni prima di arrivare allo scioglimento. La mia vicinanza va in questo momento al sindaco di Lamezia Terme che ha intrapreso lo sciopero della fame allo scopo di condurre una battaglia di dignità e civiltà”.
“A pagarne le conseguenze, per ora, sono la città e i cittadini di Lamezia Terme, mentre in altri comuni d’Italia, volgendo per esempio lo sguardo alla capitale, assistiamo ad arresti di amministratori, dimissioni di assessori e tecnici comunali – conclude De Biase - senza che nulla ostacoli o impedisca il normale e democratico svolgimento della vita amministrativa. Si apra una seria riflessione, non può pagare solo e sempre la città di Lamezia Terme”.