Abitazione devastata a Lampanaro, nuovo sopralluogo: tra le ipotesi anche l’esplosivo

Crotone Cronaca

Ancora un altro sopralluogo, stamani, nel quartiere di Lampanaro: nell’appartamento teatro della tragedia di lunedì scorso, sono ritornati inquirenti e investigatori che stanno indagando sulle cause dell’esplosione che ha ucciso due persone e ferite altre cinque.

Quella sera del 7 maggio, come si ricorderà, una deflagrazione ha devastato un’abitazione al terzo piano di una palazzina del quartiere popolare del capoluogo, uccidendo una donna, Rita Mugeri, e il compagno, Saverio Romano, e ferendo l’intero nucleo familiare che vi viveva, compresi tre bambini e i genitori, di cui una di quattro anni ricoverata ancora in Puglia insieme alla madre, nei centri ustionati di Bari e Brindisi (LEGGI).

Stamani nella casa sono rientrati il procuratore della Repubblica Giuseppe Capoccia e gli uomini della Scientifica e della Squadra Mobile della Questura che insieme ai vigili del fuoco stanno esaminando la zona esterna dell'appartamento.

All’origine del sopralluogo, c’è la ricerca tra i calcinacci e gli oggetti volati violentemente per strada di tracce utili alle indagini.

Gli inquirenti stanno infatti vagliando due piste: quella della fuga di gas ma soprattutto - come anticipato dalla nostra testata la sera stessa della tragedia - la possibile presenza di materiale esplodente che avrebbe potuto trovarsi in casa, in particolare del tipo utilizzato per la pesca di frodo.

Altri reperti, prelevati all'interno, sono stati già inviati nei giorni scorsi ai laboratori della Scientifica. La Procura intanto ha aperto un fascicolo sull’accaduto ipotizzando il reato di omicidio colposo, sebbene per ora a carico di ignoti (LEGGI).