Abramo Printing, a rischio 45 dipendenti. Cgil annuncia lo stato di agitazione
Dopo la notizia della riduzione di 45 unità del personale aziendale, la segreteria regionale della Slc Cgil Calabria preannuncia fin da subito lo stato di agitazione e la conseguente interruzione di qualsiasi relazione sindacale con l'Abramo Printing & Logistics, passando subito a immediate proteste.
La sigla, inoltre, si dice pronta ad arrivare fin in tribunale "per far valere i diritti dei lavoratori" e presentare un'istanza alla Procura della Repubblica chiedendo di indagare su delle presunte "anomalie gestionali" che il sindacato sostiene di aver riscontrato in questi anni”.
“Forse la soluzione per evitare drammi occupazionali per questa nostra città – prosegue la Cgil - potrebbe essere il commissariamento giudiziale, scacciando dalla gestione un management inadeguato: non si può gestire una industria dal punto di vista finanziario, amministrativo, organizzativo e della gestione delle risorse umane come fosse una bottega".
"Dopo aver presentato 5 procedure di licenziamento con ogni volta numeri diversi, a dimostrazione che non esiste un progetto industriale e una attenzione agli impatti sociali, ma solo un "pallottoliere" che in base alla pendenza del piano da risultati diversi - prosegue il sindaqcato - Abramo Printing & Logistics si aggiudica probabilmente "l'invidiabile" primato di essere la prima impresa a revocare dalla solidarietà aprendo una procedura di licenziamento”.
“L'azienda Abramo ha già il primato per numero di cause perse, ed in più occasioni le sentenze hanno fatto giurisprudenza" conclude la Slc Cgil che di dice pronta "a far di nuovo giurisprudenza, al primo caso di revoca di solidarietà vedremo se i conti fatti col pallottoliere darà lo stesso risultato di quelli che daranno i tribunali”.