Birra e vino le consegnava una bambina, invece delle bottiglie arrivava la coca
In una precedente operazione, nemmeno qualche giorno fa, si parlava di patate, meloni o fragole (LEGGI). Un gergo per definire le partite di droga e che ritroviamo puntualmente anche oggi in un’altra indagine, sempre contro la spaccio di stupefacenti nella città di Crotone.
Stavolta, però, i termini cambiano e diventano “vino”, “bottiglie” o “birra”, in qualche caso anche “carabinieri”.
E proprio per questo gli uomini della mobile pitagorica hanno battezzato “Sommelier” il blitz eseguito stanotte e che ha portato all’arresto di sei persone, mentre per altre sedici sono scattate denunce ed obblighi di presentazione (LEGGI).
Tutti gli indagati hanno precedenti e secondo gli investigatori avrebbero messo in piedi un vero e proprio “supermercato della droga” concentrato nel capoluogo e nei paesi vicini e che coinvolgeva, a vario titolo, numerose persone.
Le accuse sono ovviamente di spaccio ma un elemento che caratterizza fortemente quest’inchiesta è l’uso che si sarebbe fatto, e senza scrupoli, di minorenni.
Una caso merita particolare attenzione: quella ad esempio di una ragazzina appena 13enne con cui il padre - oggi finito in manette - interloquiva chiaramente, e in diverse occasioni, per preparare e cedere lo stupefacente; in questo caso parliamo di cocaina.
La bambina, sostengono gli inquirenti, sarebbe stata così addentrata nel contesto criminale in cui viveva da comprendere esattamente il significato delle richieste del papà, nonostante questi, per paura di essere intercettato, impiegasse il linguaggio criptico di cui parlavamo.
LE PIAZZE DI SPACCIO
Quando ai particolari dell’indagine, si sarebbero dunque scoperte due diverse piazze di spaccio nel capoluogo, tra l’altro piuttosto evidenti e note: quelle di via Acquabona e di Piazza Umberto.
Il blitz, come accennavano è scattato nella notte ed ha interessato in particolare il quartiere di via Acquabona, rinomato per essere un luogo in cui, praticamente a cielo aperto viene effettuata - quotidianamente e per tutto il giorno - la vendita e l’acquisto di droga, in particolare la coca.
Gli investigatori della Mobile, coordinati dalla Procura, hanno monitorato e per diversi mesi tutti i presunti protagonisti dell’attività, due distinti gruppi, effettuando diversi sequestri che avrebbero confermato quanto captato nelle numerosissime intercettazioni nelle quali si commissionava la preparazione della droga che poi veniva ritirata nelle abitazioni degli arrestati.
All’operazione di oggi, oltre agli uomini della Mobile pitagorica, hanno preso parte i loro colleghi del Reparto Prevenzione Crimine di Cosenza e un equipaggio dell’unità cinofile di Vibo Valentia.