Cittadini in cerca dei dipendenti comunali: a far la spesa invece di lavorare, 22 indagati
I cittadini-utenti costretti a “rincorrere” i dipendenti comunali, a cercarli in giro mentre tranquillamente sbrigavano le loro faccende personali invece d’essere in ufficio.
Se ne erano lamentati i residenti di Bova Marina, nel Reggino, tanto da far scattare l’attenzione delle fiamme gialle che hanno tenuto sotto controllo gli impiegati pubblici riprendendoli con le telecamere dentro e fuori il palazzo del Municipio, pedinandoli, verificando i documenti sulle loro presenze ed i cartellini marcatempo.
Si è arrivati così a rilevare che alcuni dei dipendenti formalmente avrebbero dovuto essere al lavoro ma che in realtà si sarebbero assentati ingiustificatamente andando a fare la spesa, finendo al bar o rimanendo a chiacchierare - anche per svariate ore - con altre persone nei pressi degli uffici comunali.
Le investigazioni, alla fine, hanno portato nel complesso ad indagare 22 dipendenti pubblici per le ipotesi di reato di false attestazioni o certificazioni nell’utilizzo del badge, di truffa ai danni dell’ente e interruzione di servizio pubblico, oltre che per due di loro anche di peculato, dato che avrebbero usato autovetture del Comune per fini privati.
Per cinque, invece, il Gip del tribunale di Reggio Calabria, Davide lauro, ha disposto l’interdizione dai pubblici uffici per periodi che vanno dai 7 ai 10 mesi.
Gli inquirenti fanno notare come sia significativa la circostanza che, in una struttura medio piccola come quella del Comune di Bova Marina, composta in tutto da 25 impiegati effettivi, la percentuale di quelli sottoposti ad indagini è di quasi il 90 per cento, e che nel corso di circa 80 giornate lavorative siano state accertate 448 irregolarità nell’utilizzo del cartellino marcatempo, di cui 30 ritenute gravi.
Le indagini sono state dirette dal sostituto Gianluca Gelso e coordinate dall’aggiunto Gerardo Dominijanni della Procura dello Stretto, diretta da Giovanni Bombardieri. I provvedimenti sono stati eseguiti dalla Guardia Di Finanza della compagnia Melito Porto Salvo.