Reggio. Le Muse partecipa al ricordo della figura di Don Francesco Labate

Reggio Calabria Attualità

È per il 30° anniversario dalla morte di Don Francesco Labate che l’associazione culturale Le Muse di Reggio Calabria insieme all’associazione “Terra Nostra” ha voluto ricordare un personaggio noto ai reggini.

Nella celebrazione Don Turoni ha fatto memoria di Don Francesco, reggino, cresciuto nella zona delle Sbarre e giovanissimo sacerdote che arriva nella parrocchia Maria Ss. Della Consolazione di Oliveto nel 1954.

“I sacerdoti – cita l’omelia - devono essere continuatori del messaggio di San Francesco d’Assisi, aiutare gli ultimi e promuovere una pastorale attenta e partecipata nei diversi territori come ha fatto don Labate. Un parroco Don Labate che ha insegnato alla collettività che era importante rimboccarsi le maniche per cercare di dare, all’ambiente in cui viveva, un volto più umano da riconsegnare a Dio”.

Il sacerdote era arrivato ad Oliveto in una zona che aveva subito la storica inondazione della fiumara del torrente Valanidi il 21 ottobre del 1953 a ovest di Reggio Calabria e, che portò distruzione e vittime: dalle testimonianze dei giovani di un tempo si è ricostruita la figura di un prete in maniche di camicia, lo si vedeva non solo in chiesa a recuperare lo storico edificio del 1936, ma anche in veste di muratore, di costruttore.

“I giovani attratti dal rigore e dal messaggio umano che portava avanti non dimenticano oggi quelle regole e quel senso del decoro appreso un tempo - dichiara l’insegnante Angela Chilà - per noi sono un vero e proprio sistema di vita, ma anche una via che percorriamo ancora sulla scia di quegli anni, dove anche un semplice rituale come realizzare un presepe diventava e diventa ancora, un modo per coinvolgere tutti i compaesani, condividendo manualità, ricerca ed animazione. La parrocchia ricorda ancora i lavori di sistemazione dell’edificio di culto adattandolo alle esigenze del Concilio Vaticano II ed inoltre la costruzione della canonica, che vide il prete tra i costruttori in qualità anche di manuale, rinunciando successivamente agli stessi locali per uso ecclesiastico, dotando così la località di Oliveto della sua prima scuola”.

Come rappresentanti della famiglia Rosaria e Giuseppe Livoti nipoti del sacerdote presenti all’evento. Giuseppe Livoti – presidente Muse - ha ringraziato Don Armando Turoni per il ricordo dello zio, figura autorevole, colta, ma al tempo stesso amante delle piccole cose, del bello, del silenzio e soprattutto del rispetto nei confronti dei luoghi sacri e della dignità che ogni uomo dovrebbe avere nella propria vita.

Dopo la celebrazione è stata inaugurata una mostra documentaria ricca di oggetti, fotografie in bianco e nero. Esposti cosi vari oggetti sacri storici, recuperati dopo l’alluvione del 1954, fotografie d’epoca delle varie attività svolte in quegli anni, o ancora un calice da celebrazione donato del 1975 da tutti i parroci della vallata del Valanidi in occasione dei 25 anni di sacerdozio di Don Labate ed ancora una ricca collezione di antichi pastori in carta pesta, realizzati o restaurati dal sacerdote negli anni sessanta, oltre a paramenti liturgici e documentari proiettati per l’occasione.