Omicidio nel campo rom, convalidato il fermo di Amato
Salvatore Amato, resta in carcere: il Gip del Tribunale di Lamezia ha infatti convalidato il fermo dell’uomo, 31anni (assistito dall’avvocato Roberto Sorrenti), accusato dell’omicidio di Luigi Berlingieri (50 anni), ucciso nel campo rom di Scordovillo con un colpo di fucile che lo ha attinto al volto. (LEGGI).
Secondo gli inquirenti avrebbe fatto fuoco contro la vittima con un fucile calibro 12 dopo che la stessa vittima era intervenuta per sedare una lite tra il fratello del presunto assassino e il suocero di questi.
L’arma era nascosta in una intercapedine di un albero poco distante e dopo il fatto era stata tranciata per farla sparire ma era stata poi ritrovata dalla polizia.
La lite “in famiglia” sarebbe nata a causa dell’uso nel campo rom di un quad. Berlingieri sarebbe dunque intervenuto per sedare la discussione, quando Amato avrebbe imbracciato il fucile e colpito il 50enne in faccia.
Dopo il suo arresto Amato era stato portato nel carcere di Siano, a Catanzaro, accusato di omicidio, porto e detenzione abusivo di arma e ricettazione della stessa.
Saranno comunque necessari altri approfondimenti degli investigatori per comprendere l’esatta dinamica dell’omicidio. Si attendono infatti i rilievi autoptici e balistici che potrebbero portare altre informazioni utili all’indagine.