Siulp Catanzaro: forte malessere serpeggia tra il personale di Polizia
«Torniamo ancora una volta a puntare il dito sulle problematiche che affliggono la Questura e che determinano un calo di efficienza anche sotto l’aspetto del servizio di sicurezza pubblica. Nonostante ci fossimo spesi più volte nel fare notare al Questore le numerose disfunzioni gestionali, ogni nostro intervento è stato completamente ignorato». L’attacco arriva del segretario provinciale generale del Siulp, Gianfranco Morabito, che più volte nel corso degli ultimi tempi ha denunciato carenze organizzative in Questura.
«La dottoressa Di Ruocco – afferma Morabito - ha continuato imperterrita la sua azione demolitrice di un apparato, quello della Questura, che seppure sicuramente perfezionabile, funzionava sufficientemente bene e, quello che più conta, vi era garantito per il personale la certezza del diritto perché ognuno conosceva il proprio compito ed il lavoro si svolgeva in un clima di serena convivenza, essendo ormai acquisita completa padronanza dei meccanismi che ne regolavano lo svolgimento.
Le discutibili procedure adottate oggi dal Questore hanno compromesso la funzionalità dei vari uffici mentre il suo comportamento irrispettoso nei riguardi del personale dipendente, caratterizzato da atteggiamenti inquisitori e di sopraffazione, hanno determinato un clima di terrorismo psicologico e di conseguenza forte tensione e malumore. Tensione e malumore che viene registrato anche negli Uffici operativi. Ad esempio il suo intervento sull’ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico (quello cioè preposto in via esclusiva all’attività di prevenzione dei reati e quindi referente per i contatti giornalieri con la cittadinanza) ha di fatto smantellato l’assetto organizzativo in ogni sua articolazione.
Questo ufficio, che gestisce la Squadra Volante, cioè quella struttura deputata al controllo del territorio e a garantire l’ordine e la sicurezza pubblica, viene sottoposto a continue ingerenze su organizzazione e tipologia di servizi. Si assiste infatti a continue distrazioni dai compiti di istituto per cui l’operatore dell’ufficio Denunce si trova a trattare questioni di ordine pubblico o a fare il capo pattuglia sulle volanti, quello della segreteria si trova a fare il capo pattuglia sulle volanti o viene impiegato in servizi di ordine pubblico, le volanti utilizzate e declassate a “tappa buchi” in servizi di ogni genere e nessuno di propria competenza, il tutto ovviamente a discapito di una maggiore e qualificata presenza sul territorio.
Tali disorganizzazioni si operano attingendo e stravolgendo i normali turni di servizio e facendo ricorso all’istituto del “cambio turno” con metodi che, a ben guardare, violano l’Anq e creano evidenti disservizi». «Inoltre, come se non bastasse, - continua ancora Morabito - il Questore ha deciso di affidare la responsabilità dirigenziale di questo ufficio al dottor Cimarrusti, già dirigente del Commissariato di Catanzaro Lido. Tale scelta non ci convince in quanto riteniamo che la gestione di un Commissariato come quello di Lido richiede un impegno costante e un dispendio di energie che non è possibile mantenere avendo un doppio incarico.
Si rischia, in buona sostanza, di non fare bene né uno né l’altro. Infatti, Cimarrusti, non essendo presente in quegli uffici e dovendo egli interagire da lontano per le ordinarie mansioni gestionali, determina lungaggini e ritardi che si ritorcono sulla efficienza del servizio. Inoltre, non è riuscito ad amalgamarsi col personale che lo percepisce come un corpo estraneo alla struttura se non come un “nemico” seguendo magari le indicazioni del Questore.
Allo stesso modo appare ancor più parte avversa quando di fronte a brillanti operazioni di p.g. anziché compiacersi censura malevolmente gli agenti interessati. A questo proposito emblematico ci sembra ricordare l’episodio relativo all’eccellente operato di una pattuglia della volante che con spirito di abnegazione e sprezzo del pericolo procedeva al sequestro di un quantitativo di stupefacente ed all’arresto dei due spacciatori che, peraltro avevano opposto resistenza all’arresto.
In conseguenza di ciò gli operatori invece di un elogio venivano redarguiti poiché, ritenuti avventati. Di contro osserviamo come lo stesso atteggiamento non viene invece tenuto nei confronti di operatori del Commissariato di Lido per i quali il Questore non lesina la sua benevolenza, forse perché operano nella struttura che lo ospita?». «Insomma – conclude Morabito – il questore con le scelte e i suoi atteggiamenti sta minando il corretto funzionamento della Questura e la sicurezza dei cittadini».