L’AMI affronta a Cosenza il dramma della violenza intrafamiliare
“La violenza intrafamiliare: prevenzione e tutela dei soggetti deboli” è il tema del convegno che si terrà il prossimo venerdì 8 giugno, alle ore 15.30, presso la Biblioteca Arnoni del Palazzo di Giustizia di Cosenza.
L’evento info-formativo è organizzato dalla Sezione Distrettuale di Catanzaro dell’AMI, Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani, con il patrocinio dell’Ordine degli Avvocati di Cosenza e del SIULP della provincia di Cosenza.
Parteciperanno all’evento: l’avvocato Gian Ettore Gassani, presidente nazionale AMI; l’avvocato Margherita Corriere, presidente della Sezione AMI del Distretto di Catanzaro; il Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Cosenza, Domenico Frascino; la giornalista Rosalba Baldino, caporedattrice dell’emittente televisiva TEN; l’avvocato Vittorio Gallucci, presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Cosenza; l’ispettore di Polizia Luciano Lupo, segretario provinciale del SIULP.
I lavori del convegno saranno moderati dal giornalista Valerio Caparelli, addetto stampa dell’AMI di Catanzaro. La partecipazione all’evento, aperto al pubblico, attribuisce 3 crediti formativi per gli avvocati ai fini della formazione continua.
“La violenza intrafamiliare è un fenomeno molto diffuso - si legge nella nota dell’AMI - che riguarda ogni forma di abuso fisico, psicologico, sessuale e ogni comportamento coattivo esercitato per controllare emotivamente una persona che fa parte del nucleo familiare”.
Secondo recenti indagini sono oltre due milioni le donne tra i 15 e i 75 anni che hanno subito violenze domestiche e sono anche numerosi i minori che ne rimangono vittime.
È terribile verificare che un omicidio su quattro avviene in famiglia e che l’80% delle vittime è donna e che in 8 casi su 10 l’autore dell’efferato delitto è un uomo.
Da tutto ciò traspare come la famiglia non sia un’isola felice e come quello che dovrebbe essere il nucleo protettivo dei suoi componenti, oggi più che mai, si può trasformare in luogo di sofferenze psicologiche, violenza fisica e violenza assistita per i figli che impotenti diventano loro malgrado inermi spettatori di scenari agghiaccianti.
“La legislazione penale, in materia di reati familiari, ha risentito per parecchio tempo dei retaggi culturali del passato - ha dichiarato la presidente Margherita Corriere - da una parte predisponendo un sistema repressivo piuttosto limitato, tendendo a ingerirsi il meno possibile nell’ambito di quel nucleo ritenuto a lungo privatissimo e quasi inviolabile, dall'altro limitandosi a legiferare solo in relazione alla famiglia giuridicamente intesa, escludendo quindi qualsiasi forma di tutela nei confronti della famiglia di fatto”.