“Stile di vita e longevità”: da domani iniziativa socio scientifica e sanitaria
“Stile di vita e longevità” è il tema di un convegno in programma, domani, sabato, nella sala conferenze “A.Murmura” della Camera di Commercio di Vibo Valentia, promosso dalla struttura sanitaria “Villa delle Rose” di Monterosso nell’ambito di una cinque giorni di formazione e aggiornamento Ecm per il 2018.
Saranno presenti, con il responsabile medico della struttura organizzatrice, Soccorso Capomolla, esperti e professionisti di rango impegnati ormai da anni nella ricerca in ambito sanitario ed antropologico chiamati ad approfondire, sul piano della più delicata prevenzione cardiovascolare, il valore e le conseguenze di una adeguata dieta quotidiana.
I lavori avranno inizio alle ore 10 con l’intervento di Alda Attinà, responsabile scientifica del programma L-Nutra, una moderna ed avanzata ricerca eseguita dal gruppo che fa capo a Valter Longo, anche se nato a Genova, è originario di Molochio, professore di Biogerontologia e direttore dell’Istituto sulla Longevità all’Usc (University of Southern California) – Davis School of Gerontology di Los Angeles, oltre che direttore del programma di Oncologia e longevità in Ifom (centro di ricerca dedicato allo studio della formazione e dello sviluppo dei tumori a livello molecolare con sede a Milano.
Da tempo Valter Longo ha testato la cosiddetta “dieta mima digiuno” con un ridotto contenuto proteico e un mix speciale di grassi, di carboidrati e di micronutrienti, che abbatte l'apporto calorico giornaliero fino a dimezzarlo.
In un suo libro “La dieta della longevità” scrive che “si tratta di riprogrammare il corpo in modo tale da farlo entrare in una modalità di invecchiamento più lento, ma anche di ringiovanirlo attraverso una rigenerazione che si basa sulle cellule staminali. Non si tratta né di un digiuno radicale né di una dieta tipica perché non è continuativa”. In sostanza, la dieta del mima-digiuno permette di rigenerare il corpo abbassando in modo significativo il rischio di cancro, diabete, malattie cardiovascolari e neurodegenerative. Una periodica dieta di restrizione calorica.
Dopo sarà la volta di Soccorso Capomolla, il quale presentando l’evento su “stile di vita e rischio clinico”, sostiene che “Il nostro corpo è ciò che mangiamo e gran parte della nostra salute e della nostra efficienza fisica dipendono da ciò che presentiamo a tavola confermando che secondo la ricerca scientifica le chiavi per vivere più a lungo e meglio dipendono per il 50% dallo stile di vita e dall’alimentazione; per il 30% dal Dna ereditato dai nostri genitori e per il restante 20% dal Sistema Sanitario Nazionale.
In Italia – aggiunge il responsabile medico di Villa delle Rose - 1 persona su 3 è in sovrappeso; 9 persone su 100 sono obese. Entrambe queste condizioni influiscono non solo sulla nostra silhouette ma soprattutto sulla nostra salute.
Sovrappeso e obesità costituiscono, infatti, la causa principale delle malattie metaboliche quali la sindrome metabolica, l’insulino-resistenza, il diabete mellito di tipo 2, l’ipertensione arteriosa e l’aterosclerosi.
In effetti il ruolo cruciale è giocato sia dagli stili di vita sia dall’alimentazione. Ecco perché occorre prestare attenzione al nostro corpo: siamo noi, infatti, a condizionare la salute e la durata della nostra vita. “
Soccorso Capomolla aggiunge, inoltre, che “Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio Epidemiologico cardiovascolare e presentati al recente congresso nazionale ANMCO (Associazione Nazionale dei Medici Cardiologi Ospedalieri) sarebbero ben 30 milioni gli italiani potenzialmente esposti a un aumento del rischio cardiovascolare perché alla base del problema, in molti casi, non ci sarebbe la predisposizione genetica, bensì una serie di fattori esogeni quali la cattiva alimentazione, l’eccessiva sedentarietà, e ancora l’ipercolesterolemia e quindi il sovrappeso e l’obesità.”
Infine asseconda il parere degli esperti secondo cui ben 9 italiani su 10 risultano” bocciati in stile di vita”. Quando poi si considerano i fattori di rischio cardiovascolare acquisiti – fumo, dislipidemia, obesità, sedentarietà - ben il 40% della popolazione calabrese è esposta a eventi cardio-cerebro-vascolari invalidanti.
Terzo relatore sarà Giuseppe Cinquegrana che spiegherà il significato della dieta mediterranea ed il digiuno religioso.
“Per millenni, nella tradizione cattolica, il venerdì è stato giorno di astinenza e di digiuno.
Tradizione che con la laicizzazione della società è quasi scomparsa.
Tuttavia, il recupero di uno stile di vita sobrio con il digiuno volontario potrebbe avere importanti risvolti sulla dimensione biologica e morale. Questa affermazione è suffragata da diverse evidenze. La prima riguarda i ritmi circadiani: più i bioritmi sono rispettati, più siamo sani. Mangiare ad orari costanti ottimizza i bioritmi del sonno, grande custode della salute e del benessere. Conseguentemente – osserva Giuseppe Cinquegrana - mangiare tardi la sera e magari tanto, altera il ritmo sonno-veglia, peggiorando la qualità del sonno e sconvolgendo molti altri bioritmi, tra cui quello della pressione arteriosa.
La seconda ragione riguarda il beneficio del microbiota gastrointestinale,
La terza ragione si riferisce agli stili di vita modificabili: quasi tutti i regimi che prevedono il digiuno riducendo, di fatto, le ore in cui è possibile assumere cibo.”
Previsto un intenso dibattito oltre che una interessante affluenza di esperti impegnati con i propri studi, molti dei quali rivolti ad approfondire gli aspetti più eccellenti della dieta mediterranea.