Truffa e riciclaggio: scattano le manette e un maxi sequestro da 17 mln per un avvocato reggino
L’arresto con un contestuale sequestro preventivo di un patrimonio di oltre 17 milioni di euro sono stati notificati dalle Fiamme Gialle del Nucleo Speciale Polizia Valutaria e del Comando Provinciale di Reggio ad un avvocato, noto imprenditore e professionista reggino, M.S.
Insieme al legale sono indagate altre 7 persone per reati contestati che vanno dall’associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata, al riciclaggio e all’autoriciclaggio.
Il provvedimento giunge dopo delle articolate attività investigative, coordinate dall'Aggiunto Gerardo Dominijanni e dirette dal Sostituto Romano Gallo, da cui sarebbe emerso che l’imprenditore, attraverso la gestione di una società di intermediazione finanziaria ed avvalendosi della “stabile” cooperazione dei propri familiari e di terzi - tra i quali un ex direttore di filiale di un importante istituto di credito nazionale - avrebbe sfruttato delle apposite convenzioni sottoscritte con diverse banche, appropriandosi indebitamente di ingenti somme di denaro.
Tale denaro sarebbe stato successivamente ripulito e reinvestito, attraverso sofisticate operazioni finanziarie e bancarie, in attività economiche ed imprenditoriali gestite da imprese ritenute compiacenti o riconducibili al gruppo familiare del professionista.
La vicenda nasce da una precedente ispezione antiriciclaggio che il Nucleo Speciale di Polizia Valutaria - Reparto specialistico della Guardia di Finanza - aveva condotto nel 2016 nei confronti della società di intermediazione finanziaria appartenente alla famiglia dell’avvocato.
Erano state rilevate, infatti, delle operazioni finanziarie e societarie, considerate “opache”, nel settore delle cessioni del quinto dello stipendio ad impiegati e pensionati per conto di diversi istituti bancari che operavano attraverso plafond di garanzia, mettendoli a disposizione della finanziaria e a cui la stessa attingeva per l’erogazione del credito al pubblico, con l’obbligo di restituire, mensilmente, i rimborsi dei contratti di finanziamento stipulati.
Una volta incassate le rate dai soggetti finanziati (sotto forma di estinzioni anticipate o rimborsi mensili dei prestiti) la finanziaria però non le restitutiva alle banche bensì, attraverso numerosi trasferimenti ed investimenti anche all’estero, le avrebbe successivamente “ripulite” e “occultate” impiegandole ed investendole in diverse attività economiche riconducibili sempre alla famiglia dell’avvocato.
Il maxi sequestro è stato eseguito nelle province di Reggio Calabria, Catanzaro e Roma su disposizione del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Reggio e con una precedente richiesta della Procura della Repubblica della città dello Stretto, diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri.
In particolare, è stato sottoposto a fermo l’intero patrimonio aziendale costituito da sei imprese nel settore finanziario (tra cui una società di intermediazione finanziaria), le rispettive quote societarie, 17 beni immobili tra appartamenti, locali e uffici commerciali, autoveicoli nonché svariati rapporti finanziari.