Autobomba Limbadi: madre vittima chiede di vedere il marito
Suo figlio è saltato in aria, il marito è ricoverato da mesi a Palermo ma lei, Rosaria Scarpulla, non lo vede dallo scorso 9 aprile, il giorno in cui è esplosa l’autobomba costata la vita a Matteo Vinci. Una lontananza che la donna non riesce più a sopportare.
Così, il suo legale, l’avvocato Giuseppe De Pace, ha chiesto alla prefettura, dati i rischi per l’incolumità personale della signora, l’impossibilità di viaggiare da sola e i suoi problemi di salute, “che le Autorità in indirizzo vogliano assumere su di sé l’organizzazione e l’onere di detto trasferimento temporaneo con mezzi e uomini che riterranno opportuni, a carico dell’Amministrazione”.
La richiesta è stata inoltrata al prefetto ed alla commissione straordinaria del Comune di Limbadi.