Gare pubbliche truccate, anche la concussione: sei persone arrestate nel cosentino

Cosenza Cronaca
Pier Paolo Bruni

Avrebbero turbato delle gare pubbliche, dei procedimenti di scelta dei contraenti e tra l’altro sarebbe stata accertata anche una tentata concussione.

Queste le accuse contestate a sei persone - dal Gip di Paola Maria Grazia Elia su richiesta del procuratore della Repubblica, Pier Paolo Bruni e del Sostituto Maurizio De Franchis - e finite stamani in arresto nell’ambito dell’operazione denominata Multiservizi.

Il provvedimento va a colpire amministratori pubblici, funzionari, dipendenti e imprenditori e arriva al termine di indagini effettuate dalle Fiamme Gialle sulla gestione di diversi appalti pubblici del Comune di Amantea, nel cosentino.

Si tratta, in particolare, dei servizi di derattizzazione e disinfestazione del territorio”, dei “lavori, servizi di assistenza e manutenzione del porto turistico”, del “servizio di refezione scolastica” e della “gestione dei parcheggi”.

Sono anche in corso numerose perquisizioni sia nella provincia bruzia che nel catanzarese.

Gli inquirenti ritengono dunque di aver accertato delle turbative delle gare e dei procedimenti di scelta dei contraenti della Pubblica Amministrazione. A questa conclusione vi sono arrivati eseguendo delle complesse investigazioni sviluppate che li hanno portati ad analizzare una enorme mole di documentazione e ad acquisire anche le dichiarazioni di alcuni testimoni.

GLI ACCORDI CLANDESTINI TRA PUBBLICO E PRIVATO

Per ciascuna gara pubblica o di procedimento di scelta del contraente si sono così ricostruiti dei presunti “accordi clandestini” e collusioni fra soggetti pubblici e privati, oltre i mezzi ritenuti fraudolenti che sarebbero stati utilizzati per assegnare i lavori ed i servizi da parte del Comune, violando le norme del Codice degli Appalti.

In pratica, condotte illecite che vanno contro le regole di “evidenza pubblica” che disciplinano gli affidamenti e che dovrebbero invece garantire il corretto operato della Pubblica Amministrazione, che deve essere improntato ai principi di “buon andamento ed imparzialità”, per assicurare trasparenza, efficienza, efficacia ed economicità dell’attività.

Nel corso delle indagini sarebbe poi emersa una tentata concussione da parte di un funzionario del Comune, che avrebbe fatto diverse e ripetuto pressioni nei confronti di un’altra dipendente pubblica per favorire un terzo soggetto.

Al termine delle indagini, dirette e coordinate da un gruppo di lavoro composto da Pubblici Ministeri che si occupano proprio di reati contro la Pa ed anche in materia Ambientale, in sinergia con altri gruppi che lavorano anche per il contrasto agli illeciti arricchimenti patrimoniali, sono state applicate le sei misure cautelari personali, di cui due in carcere e quattro ai domiciliari.

GLI ARRESTATI

Gli arrestati sono Domenico Pileggi, ex funzionario del Comune di Amantea e attualmente in servizio presso un altro comune, e l'imprenditore Fabrizio Ruggiero, finiti in carcere. Ai domiciliari sono stati invece posti l'assessore comunale di Amantea Emma Pati, il comandante dei vigili urbani Emilio Caruso, il vigile urbano Giacomo Bazzarelli e un funzionario del Comune, Mario Aloe.

BRUNI: NON TUTTI GLI IMPIEGATI PUBBLICI SONO "DISCUTIBILI"

Ha parlato di “un'indagine particolarmente complessa e articolata”, il capitano Paolo Marzano, Comandante della guardia di finanza di Paola, un’indagine che ha messo in luce la presunta violazione del “principio di buon andamento della pubblica amministrazione, il principio di economicità, efficacia ed efficienza e, non da ultimo, il principio della libera concorrenza".

Per il procuratore di Paola, Pierpaolo Bruni, invece “i vantaggi erano a favore degli imprenditori che beneficiavano di questi favori, di queste collusioni, a discapito di imprenditori che non avevano le stesse amicizie o contatti nella pubblica amministrazione, con danni che sono sotto gli occhi di tutti, perché se si opera in regime di monopolio, le imprese non favorite sono destinate al fallimento. Non abbiamo prove che, in cambio di questi favori ci sia stato un procacciamento o un impegno elettorale. Non vogliamo neanche generalizzare e dire che tutti quelli che lavorano nel Comune di Amantea abbiano atteggiamenti discutibili”.

(aggiornata alle 16:34)