Primarie e doppi incarichi, le idee del Coordinamento regionale di Prossima Italia

Calabria Attualità

Il limite massimo di due legislature. L’assoluto divieto del cumulo delle cariche. La separazione degli incarichi politici da quelli istituzionali. Il ricorso alle primarie, per la selezione della classe dirigente e dei candidati elettorali. Il rispetto, quindi, di tutte quelle regole statuarie che il Pd si è dato ma spesso non ha attuato. Questa la chiara e netta rivendicazione del Coordinamento regionale di Prossima Italia, che si è insediato, recentemente, in Calabria. «Chiarita la nostra posizione - affermano gli esponenti democratici di Prossima Italia - non ci convince, pertanto, la rimozione della causa di incompatibilità tra la carica di consigliere regionale e quella di amministratore locale, approvata a Palazzo Campanella. Così, come riteniamo ingiusta, allo stesso tempo, la legislazione vigente che consente al parlamentare di fare contemporaneamente il sindaco o il presidente di provincia, mentre dichiara ineleggibile in Parlamento chi ricopre queste cariche. Oggi più che mai, occorre riflettere insieme, c’è la reale esigenza di fare, in maniera serena, un serio approfondimento. Pensare a una nuova concezione della rappresentanza che deve divenire, a nostro avviso - affermano i dirigenti regionali di Prossima Italia - il più possibile partecipata e democratica. Bisogna stare attenti a non fare gli errori del passato e ad agire o reagire in maniera strumentale e superficiale, ne va del futuro del Paese e di questa nostra martoriata regione. Nella fase costituente del Pd ci si interrogò - ricordano gli esponenti di Prossima Italia - su come l’unione di più culture politiche potesse, nel contesto istituzionale, rappresentare una fascia ancora più larga di società. Si istituirono allora le primarie, come strumento di fidelizzazione tra eletto ed elettore, per dar forma ad un partito democratico e riformista che tenesse in debito conto le istanze territoriali e la voglia di condivisione delle scelte politiche da parte dei cittadini. Primarie che riteniamo siano, ancora oggi, un fondamentale strumento di partecipazione e democrazia e che - se andiamo a leggere con attenzione il recente sondaggio della Demos - sono ancora molto popolari tra i sostenitori del centrosinistra, nonostante il fuoco di fila a cui sono sottoposte da più parti. Fatte queste premesse e chiarite senza equivoci di fondo quelle che sono le nostre idee a riguardo, riteniamo, dunque, che non serva a nessuno una discussione parziale e superficiale, figlia del momento o, ancora peggio, asservita, in alcuni casi, alle recondite aspettative degli attori in campo. Occorre, invece, nel quadro di una politica che abbia regole chiare, trasparenti e condivise, un patto con i cittadini non in funzione delle proprie aspettative e prospettive ma di un mero spirito di servizio per la collettività. Affinché, al centro del dibattito politico regionale e nazionale si torni a discutere, al più presto, non in maniera preponderante di architravi statutari e legislativi ma, soprattutto, dei gravosi e non più prorogabili problemi che investono il Paese e la nostra regione».