Processo Marine Park Village: Legambiente si costituisce parte civile
Legambiente Calabria, per il tramite del presidente del Ceag regionale (Centro Azione Giuridica), avvocato Anna Parretta si è costituita parte civile dinnanzi al Gup del Tribunale di Crotone dottoressa Familiari nel processo contro la realizzazione del Marine Park Village a Punta Scifo, struttura che sarebbe stata progettata nell’area marina protetta di Capo Rizzuto.
In particolare bisogna ricordare che a novembre del 2016, Legambiente ha chiesto l'intervento della Commissione Europea per presunta violazione del diritto comunitario con una specifica segnalazione comunicata anche al Ministero dell’Ambiente e alla Regione Calabria. Il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare comunicava di avere interessato, ognuno per il proprio ambito di competenza, la Soprintendenza Archeologica e Paesaggio per le Province di Catanzaro, Cosenza e Crotone nonché la Regione Calabria.
“A nessuno deve essere consentito di alterare le bellezze naturali di un’area sottoposta a duplice vincolo tutorio, non è ammissibile che si realizzino scavi, basi di cemento armato per realizzare piscine in zona di interesse archeologico avente superficie di cemento armato di oltre 3.300 mq, nonché la costruzione di bungalow e della struttura portante del locale da adibire a ristorante avente superficie di 352 mq e altezza di circa m6. Uno scempio che speriamo sia definitivamente scongiurato dalla recentissima sentenza del Consiglio di Stato che ha ritenuto infondato il ricorso proposto dai fratelli Scalise relativamente alla costruzione del "villaggio turistico" a Punta Scifo”.
“Affermare la legalità è un dovere di ogni cittadino – tuona l’associazione - e di ogni associazione che vuole difendere il proprio territorio e vuole proteggere la sua bellezza. Nelle battaglie e nelle denunce occorre metterci la faccia, occorre avere il coraggio di far seguire alle parole i fatti. Non siamo per nulla soddisfatti di essere stati l'unica associazione ambientalista a costituirsi parte civile all'udienza preliminare unitamente al Comune di Crotone, già considerato parte offesa”.
“Auspichiamo, quindi, - closa nota - l'intervento concreto anche di altri soggetti ed enti: la Provincia, l’Area Marina Protetta, il Ministero dei Beni Culturali, la Regione Calabria, le altre associazioni del territorio”.