Mega villaggio a Scifo, Comune ordina la demolizione del Marina Park Village
Il Comune di Crotone ingiunge al signor “Scalise Salvatore di provvedere a proprie cure e spese entro giorni novanta dalla data di notifica della presente alla demolizione delle opere realizzate in località Alfieri”.
Questo il contenuto della determina del dirigente dell’ente pitagorico Giuseppe Germinara, emessa ieri: le opere in questione sono quelle del Marina Park Village di Scifo, il mega villaggio in realizzazione nell’area di Capocolonna bloccato anche a seguito di un’indagine della Procura della Repubblica pitagorica e che ha portato al rinvio a giudizio di sei persone (LEGGI).
La costruenda struttura turistica, come si evince dal provvedimento del dirigente, doveva sorgere su “una superficie complessiva di 74.080 metri quadri” e le opere da abbattere sono 79 piastre in cemento per la posa dei bungalow, di cui parte risultavano ubicate al di fuori della recinzione di cantiere; un bungalow in legno utilizzato temporaneamente come deposito materiali; la piscina costituita da una vasca in cemento armato; uno scavo con battuto di cemento, nelle immediate vicinanze della piscina, riguardante i servizi tecnologici della stessa; un manufatto destinato a ristorante-pizzeria costituito da una piastra di fondazione con la pilastratura e la copertura in legno e la struttura in legno ondulato (lato mare).
Nel documento del dirigente comunale, inoltre, si ingiunge al titolare del villaggio di ripristinare lo stato dei luoghi ante intervento avvisando che “in caso di inadempienza nel termine suindicato, il bene, l’area di sedime e loro pertinenze saranno acquisiti di diritto gratuitamente al patrimonio del Comune”.
L’accertamento dell’inottemperanza all’ingiunzione a demolire nel termine precedentemente indicato - continua il provvedimento - costituirà, previa la notifica all’interessato, “titolo per l’immissione nel possesso e per la trascrizione nei registri immobiliari”.
Viene poi rammentato come il Consiglio di Stato, con una sentenza del 14 giugno 2018 (la n. 3984/2018) pronunciandosi definitivamente sul caso, abbia dichiarato infondato l’appello, dunque respingendolo e ordinando anche all’autorità amministrativa l’esecuzione della stessa sentenza.
Per tale annullamento, ribadisce Germinara, “e per effetto delle richiamate Sentenze del Tribunale amministrativo regionale per la Calabria e del Consiglio di Stato, le opere realizzate descritte in premessa sono da ritenersi abusive, venuto meno il titolo edilizio, inizialmente efficace e poi annullato, a reggere la legittimità delle opere stesse”. Da ciò l’ingiunzione alla demolizione.
La determina è stata trasmessa, per conoscenza e per quanto di competenza, al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Crotone, al presidente della Giunta Regionale della Calabria.