Operazione Stige, un altro arresto “eccellente”: in manette un maresciallo dei carabinieri
L’inchiesta Stige, che nel gennaio scorso ha decimato la cosca crotonese dei Farao-Marincola di Cirò Marina (LEGGI), continua a lasciare strascichi facendo registrare anche oggi un nuovo arresto, anch’esso che potremmo definire “eccellente” come eccellenti erano stati anche i fermi di alcune delle principali figure istituzionali del territorio.
Questa volta a finire in manette è stato addirittura un maresciallo dei Carabinieri Forestali, Carmine Greco, comandante della stazione di Cava di Melis a Longobucco, nel cosentino. L’accusa contestata al sottufficiale dell’Arma è grave: associazione mafiosa.
Greco ha collaborato con la Procura di Castrovillari in alcune importanti inchieste, tra le quali quella su Calabria Verde, l'azienda in house della Regione Calabria (LEGGI) e da ultimo nella “Flumen Muto”, che ha visto indagate quasi 200 persone per fatti relativi all’alluvione del 2015 nel coriglianese e nel rossanese (LEGGI).
Il militare è stato anche e più volte, consulente del Ministero dell'Ambiente.
L’operazione Stige, scattata all’alba del 9 gennaio di quest’anno (LEGGI), coordinata dalla DDA di Catanzaro, fece luce su un presunto controllo dell'economia locale da parte del clan del cirotano e anche sui tagli delle aree boschive, settore che secondo gli inquirenti sarebbe stato appannaggio proprio dei Farao-Marincola.