Vicenda Ezio Scida. Pagano diffida ancora e invoca l’intervento dei carabinieri
Non c’è pace per il popolo rossoblù. Dopo le vicissitudini del caso-Chievo patite negli ultimi giorni, e tutt’ora ancora non concluse (LEGGI), a Crotone sembrava passata in sottordine la faccenda Stadio “Ezio Scida”.
Tutto era rimasto fermo a poco più di dieci giorni fa, con la prima diffida a smantellare gli ampliamenti alla tribuna coperta e alla curva sud, arrivata dal Sovrintendente ai beni culturali Mario Pagano (LEGGI).
Il Comune aveva risposto accesamente all’”ingiunzione” del rappresentante ministeriale, minacciando azioni davanti ai giudizi amministrativi per tutelare le proprie ragione, ma oggi Pagano ha risposto, nuovamente in via ufficiale, con un’ulteriore diffida sulla precedente diffida.
Lo stadio, sentenzia il sovrintendente, va smontato e in caso contrario, ovvero che non si provveda a ciò “in tempi rapidi e senza indugio”, - qui sta la novità della missiva di oggi – chiede che intervengano i carabinieri “individuando” e denunciando gli eventuali responsabili dell’inadempienza.
La nuova diffida - che, viene precisato, è stata inviata dopo aver “sentito l’organo superiore del Ministero” e dopo che il Prefetto di Crotone “non ha ritenuto di dover dar seguito alla richiesta di una riunione” sul problema dell’impianto - è stata indirizzata, a scanso di equivoci, tanto al Sindaco quanto al Procuratore pitagorico, alla direzione generale dell’Abap di Roma, al Prefetto di Crotone e - dulcis in fundo - ai Carabinieri del Nucleo di Tutela del Patrimonio archeologico (di Cosenza) e colleghi pitagorici.
Insomma, ancora un’altra gatta da pelare per la formazione rossoblù, già di suo impicciata nella vicenda plusvalenze, tra processi davanti alla Procura Federale della Figc e paventati ricorsi al Tar del Lazio (LEGGI).
Intanto mancano solo pochi giorni alla gara di Coppa Italia che la squadra di Vrenna deve disputare contro lo Giana Erminio, domenica prossima 5 agosto (alle 20:45). Un “deve”, però, su cui incombe assurdamente il condizionale: ad oggi, infatti, e secondo legge, la società non potrebbe assolutamente utilizzare lo “Scida”. Pagano dixit.