Il Dadada Beach Museum è realtà, inaugurato nel catanzarese
Il Dadada Beach Museum è finalmente realtà. È stato inaugurato ieri, domenica 5 agosto, il primo museo al mondo su una spiaggia. Un primato tutto calabrese e catanzarese in particolare. Il museo, che si trova sulla Costa dei Saraceni, nel comune di Montauro, in provincia di Catanzaro, ospita le “concrete sculptures” dell’artista Mario Loprete, ed è stato realizzato all’interno del Dadada Beach Village.
Tutto nasce dall’intuizione di Roberto Talarico, già assessore al Turismo del Comune di Catanzaro. Amante del mare e dell’arte, in particolare del movimento artistico del Dadaismo o più semplicemente del Dada (dal quale deriva il nome dello stabilimento balneare), Talarico è riuscito a rendere un luogo concettualmente nato per lo svago in un luogo in cui fare germogliare anche il seme della cultura.
Un contenitore a cielo aperto, fronte mare, nel quale vengono ospitate le opere d’arte di Mario Loprete; artista che lavora e vive a Catanzaro e dove si è laureato presso l’Accademia di Belle Arti. Un innovatore che riesce ad utilizzare il cemento armato come elemento primario per creare opere d’arte uniche e attuali con una grande capacità comunicativa.
Nel Dadada Beach Museum le opere realizzate da Loprete sono degli elementi contestualizzati: maschere subacquee, pinne, tavole da surf, teli da mare, secchielli, giochi per bambini. Elementi “cristallizzati”, o meglio cementificati e ravvivati dai colori. Opere moderne che vogliono essere l’essenza di questa società riviste, però, secondo la filosofia dada.
Il concept strutturale del “Dadada Beach Museum” è quello di un luogo assolutamente libero e accessibile a tutti, senza barriere architettoniche e sociali, dunque anche senza l’onere di un biglietto d’ingresso. La collezione di opere d’arte contemporanea ospitata al “Dadada Beach Museum” è destinata ad arricchirsi nel tempo, con l’idea di superare la stagionalità della fruizione dei suoi spazi e dare luogo ad una raccolta permanente di opere tematiche.
Pitture, sculture, installazioni di varie dimensioni: il “Dadada Beach Museum” è progettato per ospitare differenti format artistici in un perfetto connubio tra arte e ambiente, nel rispetto dell’ecologia e della biodiversità territoriale.
In una terra, la Calabria, dove il binomio “cemento-mare” fa sovvenire soltanto tristi fatti di cronaca, il “Dadada Beach Museum” lancia il suo primo messaggio provocatorio, celebrando il sodalizio tra le due materie, l’una emblema della mano umana, l’altro emblema di quella divina.
In un ritorno alle origini, laddove le due materie si compenetravano (il cemento dell’antica Roma era costituito, di fatti, di cenere e acqua marina), l’uomo riscopre al “Dadada Beach Museum” il giusto approccio tra cemento ed ecosistema, in un commovente e delicato abbraccio artistico che cancella dalla memoria l’aggressività feroce degli ecomostri.
Cemento e mare, come Yin e Yang, ritrovano al “Dadada Beach Museum” la loro antica armonia. E l’arte ne è maieutica.
E a giudicare dalla partecipazione di pubblico e di critica nella giornata inaugurale, il “Dadada Beach Museum” che, tra l’altro, è patrocinato dalla Camera di Commercio di Catanzaro, dalla Provincia di Catanzaro, dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Catanzaro, dall’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, dal Comune di Montauro, dalla Fondazione Rocco Guglielmo, da Confocommerico e Confindustria di Catanzaro e dal Sindacato Italiano Balneari, diventerà una vera e propria attrazione culturale non solo per la Costa dei Saraceni ma per l’intero territorio calabrese.