Montauro: al Dadada Beach Museum in mostra le celebri lattine di “U Ciaciu”
Il Dadada Beach Museum si arricchisce di una nuova esposizione artistica permanente. Il museo, già alla ribalta delle cronache mondiali poiché primo ed unico nel suo genere ad essere concepito in un lido, ed esattamente sulla spiaggia di Calalunga a Montauro, ospiterà dal 10 novembre nella sua permanente alcune opere del compianto maestro catanzarese Saverio Rotundo, detto “U Ciaciu”, celebre artista del ferro e dell’arte del riciclo.
Un omaggio allo spirito “dadaista” del maestro Rotundo, in perfetta sintonia con quella che è la mission artistica e sociale del Dadada Beach Museum: sovvertire le regole delle esposizioni artistiche tradizionali, in maniera giocosa e quasi casuale, come un rimedio all’insofferenza generale e all’abbrutimento dell’uomo, un modo irriverente di conquistare -attraverso l’arte- la libertà.
Pitture, sculture, installazioni di varie dimensioni: il Dadada Beach Museum è progettato per ospitare differenti format artistici in un perfetto connubio tra arte e ambiente, nel rispetto dell’ecologia e della biodiversità territoriale, con l’idea di superare la stagionalità della fruizione dei suoi spazi e dare luogo ad una raccolta permanente di opere tematiche.
Dal 10 novembre, con accesso libero e gratuito, il Dadada Beach Museum ospiterà quindi le celebri composizioni di latte e lattine di Saverio Rotundo. Il taglio del nastro è previsto per le ore 12.
Le lattine delle bibite e le latte del caffè, pressate e assemblate, sono anzitutto nel processo evolutivo e comunicativo dell’arte del maestro Rotundo un messaggio per l’ambiente. Un processo di riciclo che produce arte e beltà. In un gioco di colori, pieghe e tagli, come un origami di alluminio, il rifiuto riprende vita in una nuova forma di bellezza. Un contenitore vuoto ed apparentemente insignificante come una lattina diventa, nelle mani di Saverio Rotundo, il veicolo di un messaggio ambientalista di ecologia e sostenibilità.
“Abbiamo scelto di esporre nei pressi del nostro bar, in un dialogo costante tra arte e realtà, le grandi latte del caffè e le celeberrime lattine di Coca Cola, opere molto conosciute e ricercate di cui possiamo onorarci di raccontare un curioso aneddoto -commenta il direttore artistico del museo, Roberto Talarico- Eravamo lì presenti quando il maestro Rotundo ha “partorito” l’idea delle composizioni di lattine.
Catanzaro, anno 2007, all’indomani della prima “Notte Piccante”, una manifestazione che richiamava in città migliaia di persone. Dopo una notte da record con migliaia di visitatori e mentre si stavano sbrigando le pulizie di rito, davanti casa Rotundo si creò un enorme e meraviglioso cumulo di lattine vuote che stavano per essere raccolte, da compattare per poi essere smaltite. Innanzi a quella scena surreale, il “Ciaciu” si prodigava nel tentativo di salvare quelle lattine dal lavoro senza tregua degli operatori ecologici, per poi portarle a casa, al sicuro. Quelle lattine erano un bottino più che prezioso per chi, poi, avrebbe dato loro una seconda vita e ne avrebbe realizzato le sue opere d’arte più conosciute, uniche al mondo. Colorate, brillanti, le lattine “pressate” sprigionano energia: sono molto felice di esporre queste straordinarie opere al Dadada Beach Museum, perché emblema dadaista e perfettamente in linea con la nostra visione dell’arte e della vita”.
Accanto alle opere in cemento di Mario Loprete, la “concrete art” che ha fatto il giro del mondo sulle principali riviste di settore e cataloghi d’arte internazionali e che caratterizza gli spazi del Dadada Beach Museum, dal 10 novembre ci saranno quindi anche le meravigliose opere di Saverio Rotundo “uno spirito-guida dadaista, unico e meraviglioso, uno tra i fautori del ritorno -dopo oltre cento anni- di quella corrente artistica e di pensiero nata in Svizzera e propagatasi in tutta Europa, ma mai realmente spentasi finora. -continua Talarico- C'è sempre stata nel maestro catanzarese una strabordante voglia di infrangere i tabù con l’arte, ma prima ancora di scardinare quella mentalità statica, ordinaria e spesso bigotta, di cui la sua città è sempre stata impregnata”.
In bilico tra pop-art, dada e riciclo creativo, riutilizzare in maniera funzionale, inventiva e geniale l’alluminio per ’u Ciaciu significa non solo fare arte, ma partecipare attivamente alla riduzione di residui dannosi per l’ambiente. Ne siamo certi: il futuro lo ringrazierà.
La mostra è stata realizzata con il supporto del SIB (Sindacato Italiano Balneari), Associazione “Nuova Mente”, Associazione “Montauro Mare” ed Associazione “Carpe Diem”.