Buoni fruttiferi postali, Confconsumatori: “novità per i cittadini di Corigliano-Rossano”
Buoni fruttiferi postali, novità per i numerosi cittadini-utenti di Corigliano Rossano interessati alla questione. Ad annunciarle, in attesa della pronuncia della Corte di Cassazione a Sezioni Unite, è Domenico Varcaro, Responsabile della sede Confconsumatori di Corigliano Rossano, in una nota diffusa dal giornalista Fabio Pistoia. Varcaro, professionista attento e sensibile alle problematiche della comunità locale, informa i consumatori interessati a proporre contro Poste Italiane procedura atta ad interrompere i termini di prescrizione. Gli interessati possono rivolgersi alle varie sedi Confconsumatori d’Italia in relazione al proprio territorio di residenza.
“Già diversi anni fa, nel 2014, Confconsumatori – ricorda Varcaro – aveva denunciato sul proprio sito il caso del taglio degli interessi applicato retroattivamente sui buoni fruttiferi postali emessi nel 1983. L’associazione si era impegnata per assistere le centinaia di risparmiatori che, alla scadenza dei propri buoni fruttiferi postali trentennali, si sono visti applicare un tasso di interesse differente e, quindi, hanno ricevuto una somma nettamente inferiore rispetto a quella riportata sul retro del titolo. Oggi, dopo dure battaglie legali, la questione è finalmente approdata dinnanzi alla Corte di Cassazione a Sezioni Unite.”
L’avvocato Emilio Graziuso, presidente di Confconsumatori Brindisi, ha coordinato la battaglia per l’associazione e spiega l’importanza di questa fase, cruciale. “Se dovesse essere accolta la tesi della Sezione della Suprema Corte remittente,- precisa Graziuso - tesi che stiamo portando avanti nelle aule di Tribunale, i risparmiatori che hanno un processo in corso, qualora ne ricorrano i presupposti, avranno buone possibilità di ottenere le somme dovute. Al di là, infatti, della legittimità o meno della variazione del tasso, il problema di fondo è l’informazione del risparmiatore. Se questa non è stata data, in modo preciso e puntuale, prima della scadenza del titolo, al momento della emanazione dei decreti ministeriali di variazione dei tassi, vi è un inadempimento, le conseguenze del quale non possono e non devono ricadere sull’investitore. Quest’ultimo, infatti, - conclude - se fosse stato informato prima della modifica peggiorativa dei tassi di interesse avrebbe potuto scegliere prima della scadenza trentennale la via della liquidazione sul mercato del titolo”.