Operazione Green Mountain: coltivazione di droga, “in fumo” altre cinque piantagioni
A fine agosto la prima scoperta: l’intero costone di una montagna adibita alla coltivazione della droga. Dieci le piantagioni di canapa indiana messe a dimora che furono ritrovate grazie al fiuto investigativo dei carabinieri vibonesi, in particolare della Compagnia di Serra San Bruno (LEGGI LA NOTIZIA).
Con l’operazione chiamata “Green Mountain”, eseguendo una serie di rastrellamenti sul territorio e indagini dall’alto tramite gli elicotteri dell’Arma, si era così inferto un duro colpo alla criminalità organizzata, sequestrando già ben 4 mila piante di stupefacente.
Oggi i militari hanno messo a segno un altro colpo, sempre nelle stesse aree dove sono state intercettare altre cinque coltivazioni di marijuana, in particolare tre a Fabrizia e due a Nardodipace.
1350 le piante che sono state estirpate e distrutte: alti anche quasi 5 metri gli arbusti erano tutti particolarmente floridi e ormai pronti per essere raccolti ed utilizzati per l’essiccamento e lo smercio sul mercato illegale.
L’attività, anche in questo caso, è risultato di un lavoro sinergico tra i vari reparti dei carabinieri vibonesi che hanno analizzato minuziosamente le informazioni raccolte nel corso degli ultimi mesi dai militari della Stazione di Nardodipace così da poter orientare la loro azione in zone specifiche delle Serre, che sono particolarmente adatte alla produzione della canapa.
Le piantagioni, infatti, erano situate anche a 1000 metri di altitudine, su costoni montuosi con pendenze importanti ed attrezzate con impianti di irrigazione a goccia autoalimentati.
Tutte nascoste per bene e senza alcuna via di collegamento tra loro: elementi che dimostrano l’esistenza di nuova metodologia di produzione nelle serre, particolarmente evoluta, e che ne ha reso molto difficile sia l’individuazione che il rinvenimento.
Con quest’ultima operazione, così, salgono a 21 le piantagioni scoperte per circa 6500 piante distrutte in un mese e mezzo, tra agosto e la metà di settembre.
I militari hanno operato insieme ai colleghi dell’8° Elinucleo del capoluogo, del Gruppo Forestali e dello Squadrone Cacciatori “Calabria”, concludendo l’operazione Green Mountain con un bilancio particolarmente proficuo: un importante sequestro di marijuana che se immessa sul mercato avrebbe fruttato qualcosa come circa 5 milioni di euro.