Libri: presentato “Il cammino verso Tripoli” edito da Ursini
Pubblico selezionato e attento, con una cospicua rappresentanza giovanile: la presentazione del volume “Il cammino verso Tripoli” di Gabriele Pedone, Ursini Editore, tenutasi giovedì sera nella sede della giunta provinciale, è stata una bella occasione d’incontro e discussione sui perché dell’esistenza e più in generale sui tanti viaggi (soprattutto introspettivi) che gli uomini intraprendono nel corso della loro vita.
All’incontro, promosso dalla casa editrice e dall’associazione culturale “Accademia dei Bronzi” presieduta dallo stesso Ursini, con Gabriele Pedone hanno partecipato Antonio Montuoro, nella qualità di moderatore nonché presidente dell’Associazione “Teura” e la giornalista Giulia Zampina. Quest’ultima, si è particolarmente soffermata sulle diverse positività che scaturiscono da qualsiasi viaggio. “Bisogna uscire dal retorico – ha detto – perché “Il cammino verso Tripoli” è principalmente un cammino verso una vita diversa. Pedone con questo volume ha sentito innanzi tutto la necessità di trasferire qualcosa di intimo agli altri”. E lo ha fatto raccontando una storia vera ma con piglio assolutamente asettico.
Sull’esigenza degli uomini di intraprendere viaggi avventurosi in ogni epoca si è invece soffermato Antonio Montuoro. Il presidente di “Teura”, dopo aver definito l’editore Ursini “grande divulgatore di cultura che ha dato spazio a tanti giovani come Pedone”, ha spiegato, con l’arguzia e la competenza di sempre, come il libro rappresenti uno dei tanti cammini della speranza. Per Montuoro “Il cammino verso Tripoli” è la storia di una umanità in fuga dalla miseria per raggiungere altre realtà, altre culture, altre dignitose mete”.
Di “viaggio interiore” ha anche parlato l’autore. “La persona che arriva a destinazione – ha sottolineato Pedone – non è mai quella di prima. Ecco perché, nel raccontare questa storia mi sono quasi estraniato, allontanandomi da possibili considerazioni personali per esporre con lucidità ogni avvenimento ed essere il più possibile autentico”.
Una testimonianza diretta è arrivata, poi, da Sana Drane, ragazzo del Senegal di 27 anni, arrivato in Italia nel 2014 ed ora residente in un centro calabrese di accoglienza.
Sana, pur appartenendo ad una famiglia moderatamente agiata che gli aveva consentito di studiare, si è poi trovato a fare i conti con una realtà dolorosa a seguito della quale ha deciso di intraprendere un lungo viaggio, prima all’interno di altre nazioni africane per poi approdare in Italia.
“Qui ha detto - il mondo è più complicato di quello che mi aspettavo, ma vorrei continuare a studiare e trovare la mia stabilità”.
Infine, è intervenuta la poetessa e scrittrice Caterina Tagliani, che ha curato la prefazione del libro. “I veri protagonisti – ha detto – non sono i due ragazzi del romanzo, Daddy e Gibril, ma la loro crescita interiore e la speranza di migliorarsi”.
Insomma, la presentazione del volume di Pedone è stata una bella occasione per discutere sul perché gli uomini, nel corso dei secoli, hanno deciso e continuano a decidere di intraprendere lunghi e rischiosi viaggi.