Disabile escluso da asilo comunale a Crotone, Sisca: fatto gravissimo
«È con grande rammarico che ho appreso degli esiti sulla graduatoria per l’ammissione agli asili nido comunali di Crotone: ho subito pensato ci fosse un errore, e invece… no!».
Così Alessia Sisca, presidentessa dell’associazione di genitori di bambini con sindrome di Down, “Diversi Ma Uguali KR”.
«È davvero gravissimo – prosegue Sisca – che per l’ammissione all’asilo comunale non siano stati presi in considerazione i bambini con disabilità, ovunque beneficiari di priorità d’accesso. Nello specifico, il caso di Gabriele, bambino di due anni e mezzo, affetto da sindrome di Down, già frequentante l’asilo nido comunale lo scorso anno. Quest’anno è stato escluso perché, appunto, non si è tenuto conto della sua disabilità.
Nel caso dei bambini con sindrome di Down (a cui è stato riconosciuto il grado di disabilità grave ai sensi dell’art 3, comma 3 della legge n° 104/92), è garantito il diritto di priorità d’accesso negli asili nido in caso di eccesso di domande di iscrizione, in strutture attivate nel comune di residenza, a prescindere da ogni regolamento comunale e conseguente graduatoria (le situazioni riconosciute di gravità determinano priorità nei programmi e negli interventi dei servizi pubblici). La stessa legge all’art. 12 comma 1 stabilisce che: “Al bambino da 0 a 3 anni handicappato è garantito l'inserimento negli asili nido”.
Addirittura, l’art.13 comma 2 stessa legge prevede che gli enti locali e le unità sanitarie locali possono altresì prevedere l'adeguamento dell'organizzazione e del funzionamento degli asili nido alle esigenze dei bambini con handicap, al fine di avviarne precocemente il recupero, la socializzazione e l'integrazione, nonché l'assegnazione di personale docente specializzato e di operatori ed assistenti specializzati. Insomma, le leggi in tutela delle persone con disabilità grave esistono, andrebbero solo applicate, ovunque. È vero che gli asili nido comunali nell’ultimo anno sono stati il fiore all’occhiello dell’Amministrazione comunale, ma proprio per questo motivo maggiore attenzione andava riposta nelle selezioni per i nuovi iscritti, in funzione di un servizio educativo e sociale “per tutti” e non in favore di categorie già “avvantaggiate”.
Ci auguriamo che vengano presi immediatamente provvedimenti affinché le leggi della Repubblica italiana vengano applicate e che vengano predisposti interventi volti a superare stati di emarginazione e di esclusione sociale della persona con disabilità, come così come recita l’art. 1 legge 104/92 alla lettera D. L’associazione “Diversi Ma Uguali KR” si impegna ad abbattere pregiudizi e barriere sociali e mentali, confidando nella fattiva collaborazione delle istituzioni, sin da subito, senza aspettare il prossimo regolamento o le prossime elezioni.
Concludendo, apprezziamo l’impegno dell’assessore comunale al ramo, Alessio Romano, a rivedere il Regolamento comunale. Ai bambini con disabilità che quest’anno hanno fatto domanda di iscrizione al nido deve essere garantito sin da subito l’ingresso al nido, in nome di quella inclusione spesso tirata sbandierata evidentemente in modo errato».