Azione identitaria: incendio ‘spiaggia dei gigli’ un’offesa al patrimonio paesaggistico
“E’ la nota “spiaggia dei gigli”, ad essere stata ampiamente distrutta dall’incendio divampato nel tardo pomeriggio di martedì scorso, un tratto di costa pressoché intatto tra Capo Rizzuto e Le Castella. Ci vorrà mezzo secolo prima che la macchia mediterranea di Sovereto, costituita da cespugli di timo, lentisco, ginepri, cisti e filliree, ritorni all’originario splendore”.
“Nell’annuncio di Italia Nostra sezione di Crotone si rievoca un servizio del Tg 3 Regione in cui Vasco Pirri Ardizzone, nell’estate 2016, riportava l’inclusione di quella di Sovereto tra le dieci più belle spiagge d’Italia – rammenta la nota. I suoi bianchi e profumati gigli di mare che sbocciano in estate tra le dune, costituiscono una presenza botanica ormai rara, e perciò protetta, lungo le coste del Paese. Tanta bellezza fa comprendere come natura e turismo siano strettamente legati. I bagnanti forestieri intervistati in quel servizio si dichiaravano innamorati di Sovereto, felici di poter godere di un luogo così incantevole dove mare e terra s’incontrano e creano scenari degni di incontaminate mete esotiche. La “spiaggia dei gigli” è ora rimasta monca della sua cortina di verde”.
“Tanti adesso i tronchi carbonizzati, il suolo cosparso di cenere e un perdurante odore di bruciato. Che impressione riporteranno i turisti quando torneranno qui il prossimo anno e constateranno lo scempio perpetrato? - si chiede il movimento. Il danno conseguente al criminale incendio di Sovereto è enorme e con intuibili ricadute negative per l’ecosistema e l’immagine offerta dal nostro territorio. Le offese al patrimonio naturale depauperano una dote irripetibile che andrebbe custodita gelosamente e gestita responsabilmente perché fonte di benessere e di opportunità economiche” – avanza la nota.
“Non a caso le bellezze naturali sono appaiate alla cultura come principali attrattori turistici. E’ per questo che Italia Nostra confida in una presa di coscienza da parte di tutti i cittadini. La distruzione dei luoghi di rilievo naturalistico è puro autolesionismo. Il “martirio” di Sovereto diventi un segnale di riscossa, l’occasione per voltare pagina e trasformare le perle del creato in motori di sviluppo sostenibile per le nostre popolazioni” – closa nota.