Maxi coltivazione di canapa a Candidoni, scattano le manette per i figli del “Boss”
Nell’agosto scorso i carabinieri avevano scoperto una vasta piantagione di droga, ben nascosta tra la folta vegetazione di Candidoni, e composta da ben 28 mila piante alte anche fino a un metro e settanta (LEGGI). Un quantitativo di stupefacente importante e che avrebbe potuto far guadagnare oltre 3 milioni di euro.
Da allora i militari della tenenza di Rosarno avevano subito avviato le indagini per risalire ai responsabili ed oggi sono giunti ad identificare quattro persone che sono state arrestate e per ora rinchiuse nella Casa Circondariale Arghillà di Reggio Calabria, in attesa dell’interrogatorio di garanzia.
Le manette sono scattate - nell’ambito di una operazione denominata non a caso “We Are Family” - per Domenico Arena, 28enne di Rosarno; e per i fratelli Biagio, Rocco e Rosario Arena, rispettivamente di 36, 31 e 39 anni, e l’ultimo dei quali al momento irreperibile.
I tre sono i figli di Domenico Arena, 64enne considerato un esponente di spicco della cosca Pesce di Rosarno, e coinvolto nell’operazione “All Inside” del 2010 (LEGGI).
Agli indagati viene contestata in concorso, e a vario titolo, la coltivazione di stupefacenti, in particolare di canapa indiana e con l’aggravante dell’ingente quantità.
Il loro arresto arriva dopo un’indagine condotta, ad agosto scorso, dai carabinieri di Rosarno e dello Squadrone Cacciatori Calabria, coordinati dalla Procura di Palmi.
Grazie alle investigazioni - che hanno previsto dei servizi di osservazione e di pedinamento - è stato possibile dunque documentare ed accertare il presunto coinvolgimento di tutti gli indagati, oltre che di un minorenne la cui posizione è al vaglio della Procura competente, nella realizzazione e coltivazione della vasta piantagione.