Il sindaco di Rosarno: Non siamo razzisti
''Apriremo un centro di formazione permanente per gli immigrati. Faremo corsi di alfabetizzazione, informatica e agraria. Continueremo i seminari di integrazione, i cineforum e le serate in cucina. Perche' Rosarno non e' un paese razzista, ma bisogna lavorare sodo''. Elisabetta Tripodi, neo-sindaco di Rosarno, racconta a 'Gente', il settimanale Hachette-Rusconi diretto da Monica Mosca, in edicola da lunedi' prossimo, la sua esperienza come prima eletta dopo due anni di commissariamento del comune per mafia. A un anno dagli scontri tra braccianti africani che raccolgono le arance e abitanti del paese, che cosa e' cambiato? ''Purtroppo gli scontri non ci hanno insegnato nulla'', risponde Elisabetta Tripodi.
''Si rimanda il problema della convivenza tra lavoratori stagionali e cittadini di anno in anno - prosegue nell'intervista il neo sindaco di Rosarno - E cosi' viviamo in perenne stato di emergenza. Per superare le settimane peggiori, ho preparato un campo di accoglienza con i container per gli immigrati. Ma occorre pensare a qualcosa di piu' strutturato. Non e' questione di razzismo ne' di 'ndrangheta pero'''.
Spiega a 'Gente' Peppe Pugliese, dell'Osservatorio Migranti Africalabria: ''Il razzismo c'e', eccome, ma e' del tipo piu' inconsapevole. I migranti sono ogni anno 850. Senza il loro sudore, il 'made in Italy' non esisterebbe. Basterebbe ricordarselo''.