Rosarno, sindaco riceve lettera da boss Rocco Pesce
Rocco Pesce, 56 anni, che sta scontando una condanna all’ergastolo nel carcere di Opera, ha scritto una lettera, spedita da Milano a mezzo raccomandata, al sindaco di Rosarno Elisabetta Tripodi. Il sindaco si è recata dai carabinieri per esporre quanto accaduto. Pesce si è lamentato di alcune attività dell'amministrazione comunale come la costituzione di parte civile nei processi contro la cosca Pesce e lo sgombero di un immobile occupato dalla madre e dal fratello del boss. Ma quello che più preme a Rocco Pesce, fratello di Antonino, considerato il boss dell'omonima famiglia rosarnese, è lo sgombero e la demolizione dello stabile in cui vivevano i figli e la moglie. Pesce fa poi alcune allusioni. "Io e la mia famiglia - scrive - eravamo soliti godere della reciproca compagnia con i suoi più stretti familiari, in occasione dei consueti aperitivi in corso Garibaldi, dove a memoria ricordo piacevoli e cordiali scambi costruttivi di opinioni, dove si argomentava questioni interessanti della nostra città, mi viene in mente un detto senza alcuna allusione, che ogni persona ha i propri scheletri nell'armadio, e converra' con me che l'estremo perbenismo e' solo ipocrisia e sono sicuro che lei e' una persona molto intelligente per poter cadere in simili bassezze".