Danno patrimoniale al Saepinum, assolto il soprintendente Pagano
Piena assoluzione e pagamento delle spese processuali: questa la sentenza che chiude definitivamente il lungo iter giudiziario che ha visto protagonista il Soprintendente Abap per le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone, Mario Pagano.
L’assoluzione dai capi d’imputazione emessa dalla Corte dei Conti, Sezione Prima Giurisdizionale Centrale d'Appello, si riferisce all’operato di Pagano, all’epoca Soprintendente per i beni archeologici del Molise, che era stato accusato di danno patrimoniale concernente il sito archeologico di Saepinum nella valle del Tammaro.
La vicenda inizia nel 2007 quando per costruire il parco eolico vicino Sepino, dei camion sono passati sull’antica strada romana distruggendo le antiche basole. Da qui il primo sequestro della strada, nel 2005, e l’avvio dell’indagine che ha coinvolto Pagano.
Nel 2009 Gino Famiglietti, il direttore regionale della Soprintendenza, con una serie di provvedimenti aveva bloccato i lavori, ma il Consiglio di Stato gli aveva dato più volte torto. Nel 2010 le carte furono inviate alla Procura della Repubblica che ottenne il sequestro del tratturo. Un'indagine fu avviata a carico del soprintendente.
Oggi, però, questa pagina si è chiusa e Pagano esprime grande soddisfazione: “Giustizia è fatta, era dal 2007 che - afferma - attendevamo la chiusura di un capitolo così nefasto. In questi anni, però, ho sempre riposto la massima fiducia nella magistratura certo di aver sempre agito negli interessi dell’ente che ho rappresentato”.
“Sicuro della mia condotta -ha proseguito il Soprintendente-, ho sempre fondato la mia difesa sulla completa infondatezza delle accuse mossemi e finalmente oggi ciò trova pieno sostegno nella sentenza emessa che, in particolare, ha ritenuto priva di fondamento l’accusa di danno erariale così come quella di colpa grave”.
“Questa verdetto - ha aggiunto l’archeologo - conferma quello del maggio 2015 oltre a stabilire che anche le spese legali non debbano essere a me imputate. Come rappresentante massimo dell’organismo di tutela del patrimonio archeologico, dunque, sono stato giudicato esente da qualsiasi responsabilità amministrativa. Dopo più di dieci anni è stata fatta piena chiarezza su una pagina di storia che ha visto infangare il mio nome ed il mio lavoro, iniziata da una infondata denuncia mossa dall'allora Direttore Regionale del Molise Gino Famiglietti, ora nominato nuovo Direttore Generale ABAP"".
"Le sue accuse - ha concluso Pagano -+ hanno avuto ribalta nazionale amplificata dalla trasmissione televisiva “Le Iene". Un vero e proprio atto di sciacallaggio mediatico che oggi finalmente si risolve con la mia piena assoluzione. Confido che la stessa solerzia dimostrata nel riportare tali accuse sia la stessa che darà conto di questa sentenza definitiva”.